Stress ‘malattia’ dei nostri giorni: nove italiani su dieci soffrono di una qualche patologia ad esso correlata, e troppo stress può rivelarsi nel tempo invalidante e pericoloso per la salute. Numerosi studi stanno dimostrando che meditazione e movimento sono due strumenti molto efficaci per contrastarlo.
Da qui un approccio innovativo che li ‘sposa’: si chiama ‘Quadrato Motor Training’ ed è proposto – in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza dello stress, che si celebra domani – dalla Fondazione Patrizio Paoletti, che da oltre 20 anni, attraverso il Rined (Istituto di ricerca per le neuroscienze, educazione e didattica) studia diverse pratiche e i meccanismi neuronali e molecolari che mediano il beneficio emotivo.
Il Quadrato Motor Training (Qmt) – frutto di una ricerca ventennale condotta in collaborazione con importanti istituzioni scientifiche tra le quali Sapienza di Roma, Cnr e Bar Ilan University (Israele) – è una tecnica di allenamento che coinvolge mente e corpo e consiste nell’eseguire, per alcuni minuti, una serie di movimenti sotto la guida di istruzioni vocali in uno spazio definito. Questo processo combina quindi in maniera dinamica l’attività fisica e uno sforzo cognitivo.
Le ricerche sugli effetti del Qmt – riferisce una nota della Fondazione con sede ad Assisi – hanno registrato un incremento delle capacità creative, ideative e progettuali. A livello biomolecolare è stato riscontrato che una pratica continuativa del Qmt produce variazioni significative nei livelli di neurotrofine, famiglia di proteine che determinano la sopravvivenza, lo sviluppo e la funzione dei neuroni, e che sono legate all’insorgere di depressione, stress e ansia. In particolare, è stato riscontrato che il Quadrato Motor Training può incrementare del 20% il livello del nerve growth factor, piccola proteina segnale coinvolta nel mantenimento, nella proliferazione e della sopravvivenza di alcuni neuroni target. Il Qmt inoltre si è rivelato molto utile nella comprensione dei meccanismi fisiologici che, attraverso l’allenamento, influenzano il livello delle neurotrofine confermando l’importanza dell’introduzione dei movimenti del corpo in pratiche meditative. La tecnica, che sarà insegnata in corsi ad hoc “dimostra i benefici che la mente e il corpo possono produrre se lavorano insieme. Molti studi da noi condotti – spiega Patrizio Paoletti, presidente della Fondazione e ideatore della tecnica – ci suggeriscono la capacità del Qmt di aumentare la creatività, l’attenzione e la concentrazione e di abbassare i livelli di stress, aiutandoci ad affrontare meglio le difficoltà e aumentare la nostra qualità di vita”.