Le sfide che attendono la microbiologia “sono sempre più complesse. In soli 10 anni, se si scorrono il programma del convegno Amcli del 2009 e quello di quest’anno, si notano tematiche nuove. Dieci anni fa, per esempio, non venivano trattati temi quali i patogeni trasmessi dalla puntura delle zanzare tranne la malaria. Anche le infezioni potenzialmente endemiche come la legionellosi trovavano poco spazio. Per non parlare del tema dell’antibiotico-resistenza che cominciava a creare alcuni problemi, ma certamente non si era allarmati come lo siamo ora“. Lo ha rilevato Sandra Zampa, sottosegretario alla Salute, nel corso della cerimonia di inaugurazione del XLVIII Congresso nazionale Amcli (Associazione microbiologi clinici italiani), in corso a Rimini.
Le nuove tecniche diagnostiche, “associate a un aumentato investimento delle case farmaceutiche” per lo studio “di nuovi antibiotici, potrebbero rendere più tranquillizzante il prossimo futuro. Tutto questo conferma il ruolo che la microbiologia clinica ricopre in un modello di sanità sempre più efficiente“, ha detto Zampa. “Il tema dell’antibiotico-resistenza è all’attenzione del ministero da tempo“, ha ricordato. “Nella sua audizione in Parlamento per illustrare le linee programmatiche del Governo, il ministro della Salute Roberto Speranza ha ricordato la centralità del capitale umano di fronte alle nuove sfide del Servizio sanitario nazionale; la necessità di una programmazione sanitaria degli investimenti e l’ammodernamento tecnologico del Ssn, la necessità del monitoraggio e implementazione del Piano nazionale contro l’antimicrobico-resistenza Pncar, la tutela e promozione della salute della donna e l’importanza della ricerca sanitaria“, ha elencato.
“Come associazione rivendichiamo il fattivo impegno profuso nella declinazione a livello regionale del Piano nazionale di contrasto all’antibiotico-resistenza, alla cui definizione abbiamo contribuito“, ha sottolineato Pierangelo Clerici, presidente Amcli e direttore dell’Unità operativa di Microbiologia dell’Azienda socio sanitaria territoriale Ovest milanese.
L’elaborazione a livello regionale dovrebbe consentire di raggiungere entro il 2020 gli obiettivi di riduzione dei consumi di antibiotici e quindi di antibiotico-resistenza in un’ottica one-health. “Ricordo che il Piano nazionale indica anche la priorità di investire in questo settore e in particolare nelle strutture di Microbiologia, cosa finora attesa ma non avvenuta. Registriamo ancora, con un misto di rabbia e rassegnazione – ha evidenziato Clerici – l’assoluta incapacità della politica di dare operatività ai Lea per la medicina di laboratorio. Attendiamo da oltre 2 anni che il Nomenclatore delle prestazioni venga licenziato“.
“Ci sorge il dubbio che si preferisca mantenere in vigore il precedente del 1996 – ha osservato il presidente Amcli – dimenticandosi che la medicina di laboratorio ha fatto passi da gigante e non possiamo continuare a offrire prestazioni obsolete perché le nuove, già disponibili, non sono ancora esigibili. Non possiamo permettere di considerare la microbiologia come un mero processo produttivo in sanità. Siamo parte fondamentale del sistema salute, assicurato da professionisti cui è demandata una parte indispensabile del processo diagnostico all’interno di un percorso diagnostico-terapeutico essenziale“, ha concluso Clerici.