Soffocato con un crocifisso: così è morto un ex parroco pedofilo, il killer potrebbe essere una sua vittima

L'ex parroco era ora un abate e nessuno aveva diffuso la notizia delle due denunce per pedofilia: il giovane killer potrebbe essere una sua vittima
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E’ shock in Francia per l’omicidio di un ex parroco, trovato morto in una maniera atroce: soffocato con un crocifisso in gola. Dopo l’agghiacciante delitto, il vescovo ha reso noto che il sacerdote era stato allontanato dalla sua parrocchia in seguito ad accuse di pedofilia, informazione non diffusa in precedenza. Il presunto colpevole, un 19enne di nome Alexandre, è stato sottoposto ad un ricovero coatto dopo che al momento dell’arresto è apparso “in stato delirante” e non ha proferito parola, come si legge su le Parisien, che cita il procuratore Florent Boura. Il corpo dell’abate Roger Matassoli è stato trovato lunedì nella sua casa di Agnetz, nel dipartimento dell’Oise, a nord di Parigi. La notizia aveva colpito i fedeli della chiesa dell’Assomption de Notre Dame della vicina Frossy, dove il religioso era stato per 42 anni vice parroco e parroco, fino al 2009. L’indignazione e l’orrore tra i fedeli è aumentata quanto hanno iniziato a diffondersi notizie sempre più inquietanti. L’autopsia ha rivelato che il sacerdote è stato percosso ed è morto asfissiato. Fonti concordanti, che non sono state confermate né smentite dalla procura di Beauvais che indaga sul caso, hanno riferito che un crocifisso gli è stato spinto in gola.

Successivamente il vescovo dell’Oise, Jacques Benoit Gonnin, ha rivelato di aver vietato nel 2009 l’esercizio del sacerdozio a Matassoli dopo che contro di lui erano state intentate due case civili per pedofilia. Le vittime erano due chierichetti fra i 10 e i 14 anni. I fatti, avvenuti nel 1962 e in anno non ben definito tra il 1976 e il 1980, erano ormai prescritti dal punto di vista penale. “Oggi penso ancora alle vittime dell’abate Matassoli”, ha aggiunto il vescovo. Non è chiaro se il presunto assassino fosse al corrente di queste vicende, di cui erano all’oscuro gli ex parrocchiani dell’abate. Il procuratore Boura sta aspettando il via libera dei medici per interrogare nuovamente Alexandre, che “non ha mai indicato di essere stato vittima di fatti simili” da parte del sacerdote, che era però molto vicino alla sua famiglia. Saranno interrogati anche familiari e amici del giovane. Il ragazzo aveva iniziato a manifestare disturbi mentali da alcune settimane e una quindicina di giorni fa, in “uno stato alterato“, aveva aggredito il padre.

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