Chi siamo noi? I terrapiattisti! E cosa vogliamo? Ottenere il mandato ufficiale dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per dimostrare che la Terra è piatta, grazie ad una spedizione in Artide e in Antartide.
E già. I terrapiattisti sono tornati all’attacco addirittura con un convegno ufficiale che si è tenuto ieri, domenica 24 novembre, a Milano e al quale si poteva prendere parte pagando la modica cifra di 25 euro a persona. Tra gli organizzatori, vi è l’ormai arcinoto Agostino Favari che ha discusso di «curvatura assente tra Civitavecchia e l’isola del Giglio». Grande assente al convegno Diego Fusaro, che aveva aderito ma poi evidentemente si è pentito.
“Se accettiamo l’idea che la terra sia piatta, e credo che sia impossibile a qualcuno con un briciolo di cervello pensarla diversamente, a questo punto dobbiamo credere che tutto ciò che ci viene fornito da fonti ufficiali è falso”. C’erano circa una cinquantina di persone al convegno di terrapiattisti. Si è parlato di un “piano ultrasecolare” e si è parlate persino del giudice Falcone, quasi sfiorando la bestemmia, nel senso più lato del termine: “Falcone diceva sempre di seguire i soldi. Se seguiamo i soldi arriviamo all’Ordine Mondiale, ovvero il Fondo Monetario Internazionale“. Elucubrazioni mentali da terrapiattisti, secondo i quali c’è un losco piano perpetrato per secoli, volti a farci credere che la terra non sia piatta. Tutto per denaro.
Sono così convinti, i terrapiattisti, quando lo raccontano che quasi quasi verrebbe voglia di crederci, se non fosse che poi vanno avanti a spiegare le loro tesi e a quel punto viene da chiedersi se ci sono o ci fanno: “L’Antartide è un muro di ghiaccio che ci contiene come se fossero i bordi di una piscina. Non so chi l’abbia costruito, forse dio o gli alieni. Vogliamo andare oltre il muro di ghiaccio, un massone ammiraglio è andato oltre il muro di ghiaccio“.
E niente, a questo punto non ci resta che sperare che il presidente Conte decida di sprecare i soldi dei contribuenti per spedirli davvero in Antartide, con un biglietto senza ritorno. Io sarei disposta a pagare anche qualche tassa in più se fosse necessaria a questo scopo. E voi?