E’ allarme terremoto in mezz’Europa dopo le forti scosse che oggi hanno colpito prima l’Albania, nel cuore della notte (magnitudo 6.3 alle 03:54 con epicentro a Durazzo), poi la Bosnia in mattinata (magnitudo 5.4 alle 10:19 con epicentro nel pressi di Mostar). Mentre ieri a Benevento c’è stato un piccolo sciame sismico, con decine di scosse di cui tre con magnitudo superiore a 3.0.
Entrambi i terremoti odierni (Durazzo e Mostar) sono stati distintamente avvertiti in gran parte d’Italia, sopratuttto in Puglia e nelle Regioni Adriatiche, e hanno coinvolto complessivamente 11 Paesi: Albania, Italia, Grecia, Bosnia, Serbia, Croazia, Slovenia, Bulgaria, Kosovo, Montenegro e Macedonia del Nord. La situazione più critica è in Albania, dove al momento ci sono 23 morti accertati e oltre 1.000 feriti.
Terremoto Albania, l’INGV: “è solo l’inizio di una sequenza, aspettiamoci altre forti scosse”
Il terremoto di magnitudo 6.3 che questa mattina alle 3.54 ha colpito la costa settentrionale dell’Albania, vicino a Durazzo, “e’ stato l’inizio di una sequenza. E’ possibile che arrivino altre scosse piuttosto forti“. Lo afferma all’AGI il sismologo Alessandro Amato, responsabile del Centro allerta tsunami dell’Ingv. “Nelle ore successive alla prima scossa ne sono arrivate altre due di magnitudo superiore a 5 – sottolinea Amato – e poi decine di intensità più lieve. D’altro canto il terremoto della notte scorsa in Albania come intensita’ e’ stato pari a quello di Norcia dell’ottobre 2016 che, come sappiamo, ha avuto decine di migliaia di repliche“.
Per l’Ingv e’ stata una notte impegnativa: “Sette minuti dopo il sisma – informa Amato – il Centro tsunami ha diramato alla Protezione Civile un’allerta per rischio tsunami in Albania e Montenegro e in seconda battuta anche per l’Italia. L’allerta e’ stata cancellata questa mattina poco prima delle 7, quando i dati dei mareografi hanno indicato che il livello dei mari non destava preoccupazione“. Questa mattina si e’ verificato un secondo evento sismico, oltre a quello dell’Albania: una scossa di terremoto di magnitudo 5.4 e’ stata registrata alle 10.19 in Bosnia-Erzegovina. “Si tratta di un terremoto 30 volte piu’ piccolo di quello che ha colpito Durazzo – spiega il sismologo – e si e’ verificato circa 200 km piu’ a nord, in un’altra area di faglia“.
Eventi che non sorprendono, i sismologi conoscono bene i processi di quell’area. “Tutto il sistema adriatico dalla parte dei Balcani e’ attraversato da sistemi di faglie compressive – evidenzia Amato – e’ in atto un fenomeno di raccorciamento della crosta dovuto ai movimenti della placca adriatica, e questo fenomeno interessa tutta la fascia costiera, a partire dalla Slovenia fino alla Grecia”. I numeri sono indicativi: negli ultimi 100 anni nell’area balcanica si sono verificati sette terremoti di magnitudo superiore a 6. Il piu’ devastante, di magnitudo 6.9, colpì il Montenegro il 15 aprile 1979, e causà 101 morti e 1700 feriti. Quello di oggi è il terremoto più forte degli ultimi 40 anni nella fascia balcanica, dopo appunto la scossa del 1979.