Tumore testa-collo: la Commissione Europea approva due nuovi regimi di trattamento

Il tumore testa-collo comprende numerose forme tumorali che si sviluppano all'interno o attorno a gola, laringe, naso, seni nasali e bocca
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La Commissione europea ha approvato pembrolizumab, terapia anti-PD-1 di MSD, in monoterapia o in combinazione con la chemioterapia contenente platino e 5-fluorouracile (5-FU) per il trattamento in prima linea di pazienti con carcinoma a cellule squamose della testa e del collo (HNSCC) metastatico o recidivato inoperabile, i cui tumori esprimono PD-L1 secondo CPS [Combined Positive Score] ? 1. Questa approvazione si basa sui risultati dello studio di fase 3 KEYNOTE-048, in cui pembrolizumab ha dimostrato un aumento statisticamente significativo della sopravvivenza globale (OS), rispetto al trattamento standard (cetuximab associato a carboplatino o cisplatino e 5-FU), sia in monoterapia (HR = 0,74; IC 95%: 0,61 – 0,90; p = 0,00133), che in combinazione con la chemioterapia (HR = 0,65; IC 95%: 0,53 – 0,80; p = 0,00002), in pazienti i cui tumori esprimono PD-L1 (CPS ? 1).
L’approvazione anche in Europa di pembrolizumab in questo particolare gruppo di pazienti con tumore della testa e del collo rappresenta un significativo passo in avanti dopo oltre 10 anni di mancanza di novità importanti – dichiara il Dott. Marco Benasso, Direttore della struttura complessa di oncologia della ASL2 Savonese -. Sarà ora compito di noi clinici individuare quei pazienti che maggiormente possono beneficiare della monoterapia e quali della terapia di combinazione con la chemioterapia, in una patologia molto complessa per la quale le decisioni terapeutiche richiedono particolare esperienza”.
Questa approvazione permette la commercializzazione di pembrolizumab in monoterapia e in combinazione in tutti i 28 Stati membri dell’Unione Europea, inclusi Islanda, Lichtenstein e Norvegia.

Lo studio KEYNOTE-048
L’approvazione si basa sui dati del KEYNOTE-048, studio di fase 3 randomizzato, multicentrico, in aperto, con controllo attivo, condotto in 882 pazienti con HNSCC della cavità orale, della faringe o laringe, metastatico o recidivato confermato istologicamente, naive a terapia sistemica per il tumore metastatico o recidivato e non suscettibili a terapie locali con intento curativo. La randomizzazione prevedeva stratificazione per espressione tumorale di PD-L1 (TPS [Tumor Proportion Score] ? 50% o < 50%), stato HPV (positivo o negativo) e performance status (PS) ECOG (0 vs 1). Gli endpoint duali primari erano la sopravvivenza globale (OS) e la sopravvivenza libera da progressione (PFS). I pazienti sono stati randomizzati 1:1:1 a uno dei seguenti bracci di trattamento:
• Pembrolizumab 200 mg e.v. ogni tre settimane;
• Pembrolizumab 200 mg e.v. ogni tre settimane, carboplatino AUC 5 mg/mL/min e.v. ogni tre settimane o cisplatino 100 mg/m2 e.v. ogni tre settimane e 5-FU 1000 mg/m2/giorno in infusione e.v. continua di 96 ore ogni tre settimane (per un massimo di sei cicli di trattamento con platino e 5-FU),
• Cetuximab 400 mg/m2 e.v. come dose di carico, seguita da dosi di 250 mg/m2 e.v. ogni settimana, carboplatino AUC 5 mg/mL/min e.v. ogni tre settimane o cisplatino 100 mg/m2 e.v. ogni tre settimane e 5-FU 1000 mg/m2/giorno in infusione e.v. continua di 96 ore ogni tre settimane (per un massimo di sei cicli di trattamento con platino e 5-FU).
La terapia con pembrolizumab continuava fino a progressione di malattia, verificata con criteri RECIST vers.1.1 determinati dallo sperimentatore, tossicità inaccettabile o fino a un massimo di 24 mesi.
I risultati di efficacia di pembrolizumab in monoterapia, in pazienti con HNSCC metastatico o recidivato inoperabile con espressione tumorale di PD-L1 (CPS ? 1), indicano una sopravvivenza globale (OS) mediana di 12,3 mesi (IC 95%: 10,8 – 14,3; n=257) con pembrolizumab in monoterapia vs 10,3 mesi (IC 95%: 9,0 – 11,5; n=255) con la chemioterapia standard (hazard ratio [HR] = 0,74; IC 95%: 0,61 – 0,90; p = 0,00133).
La OS mediana con pembrolizumab in combinazione con chemioterapia vs chemioterapia standard era rispettivamente di 13,6 mesi (IC 95%: 10,7 – 15,5; n = 242) vs 10,4 mesi (IC 95%: 9,1 – 11,7; n = 235) (HR = 0,65; IC 95%: 0,53 – 0,80; p = 0,00002), nei pazienti con HNSCC metastatico o recidivato inoperabile con espressione tumorale di PD-L1 (CPS ? 1).

Il tumore testa-collo
Il tumore testa-collo comprende numerose forme tumorali che si sviluppano all’interno o attorno a gola, laringe, naso, seni nasali e bocca. La maggior parte dei tumori testa-collo sono carcinomi a cellule squamose che originano nelle cellule piatte e squamose che costituiscono lo strato sottile superficiale delle strutture della testa e del collo. I due principali fattori che fortemente aumentano il rischio di sviluppare questi tumori includono il consumo di tabacco e di alcol. A livello mondiale, si stima che, nel 2018, siano stati diagnosticati più di 705.000 nuovi casi di tumori testa-collo e che più di 358.000 persone siano morte a causa di questa malattia. In Europa, si stima che le nuove diagnosi di tumore testa-collo siano state più di 146.000 e circa 66.000 i decessi nel 2018.

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