Il terremoto, l’allarmismo e la mancanza di consapevolezza: senza conoscenza dei rischi non c’è prevenzione

Sebbene i terremoti non si possano prevedere con certezza matematica, è altrettanto vero che ogni forte evento lancia dei segnali che devono solo essere ascoltati
MeteoWeb

Siamo stanchi, noi giornalisti che ci occupiamo tra le altre cose anche di geovulcanologia, di leggere ogni giorno commenti, sulle pagine social dei nostri giornali, al limite del ridicolo. Prendiamo l’ultimo esempio in ordine di tempo, ovvero quello accaduto ieri sera, quando alle 20:52 abbiamo dato notizia di una scossa di terremoto di magnitudo 2.6 con epicentro Scarperia e San Piero, nel fiorentino, avvenuta pochi minuti prima.  Si tratta di una scossa inserita nel contesto di un vero a proprio sciame sismico, che stava continuando e che ha portato, nel corso della notte, ad un graduale aumento della potenza, la quale ha raggiunto il proprio apice alle 4:37 con una scossa di magnitudo 4.5. A questo sono seguite decine di altri eventi. Si tratta di una sciame sismico che, allo stato attuale, sta destando parecchia preoccupazione.

Ieri sera, però, dopo aver pubblicato il nostro articolo in cui davamo notizia di quanto stesse accadendo, e in attesa di avere maggiori informazioni in merito, abbiamo condiviso il pezzo sulle nostre pagine social e lì è iniziato il delirio. Sono stati diversi, infatti, i lettori che hanno preso letteralmente ad insultarci, dandoci degli allarmisti, considerando che, a loro dire, una scossa di magnitudo 2.6 non è degna di nota. Ovvio che non abbiamo la sfera magica: non ce l’hanno gli esperti né tanto meno possiamo averla noi, ma. Perché ascoltarli? Perché informarsi? Semplice: perché è l’unico modo per prevenire.

Da anni gli esperti, anche attraverso le pagine del nostro giornale, lanciano allarmi per sensibilizzare l’opinione pubblica ma soprattutto amministratori e governo. Ebbene, il risultato è solo uno: i nostri politici parlano di tutto, nei loro monologhi, fuorché di prevenzione e messa in sicurezza. I fatti accaduti in Albania e gli eventi che stanno interessando l’Italia e altri paesi del Mediterraneo parlano chiaro: qualcosa sta accadendo e non si può frenare gli eventi, si può solo correre ai ripari prima. Edifici sicuri, consapevolezza dei rischi, informazioni sul modo migliore per mettersi al sicuro, per limitare al minimo i danni, sono le uniche parole d’ordine che dovremmo tenere presenti.

Ma non basta, perché sui social entra in gioco quell’invisibile e variegato esercito, quello dei ‘leoni da tastiera’. “Allarmisti!“, scrivono. “Siete dei delinquenti! Come fare a scrivere che c’è stato un terremoto e poi è solo un 2.8? Così terrorizzate la gente“. Quindi, tirando le somme, noi siamo dei criminali perché informiamo, perché siamo certi che solo la conoscenza e la consapevolezza possono davvero cambiare le cose. Se questo vuol dire essere delinquenti allora sì, lo siamo. E continueremo a fare il nostro lavoro come e meglio di prima.

Ecco solo alcuni esempi degli articoli che abbiamo pubblicato nei giorni scorsi e che hanno visto insulti e accuse di allarmismo, quando si tratta solo e semplicemente di analisi dei fatti, degli eventi e delle prospettive future:

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