Boris Johnson è già al lavoro per portare il Regno fuori dall’Ue alla scadenza del 31 gennaio 2020: per gli europei il risultato del voto di giovedì scorso, che ha regalato al premier britannico un’ampia maggioranza a Westminster di fatto scongiurando un’uscita senza accordo con Bruxelles, segnerà l’inizio della fine di un’era. A partire dal turismo, oltre all‘istruzione e alla sanità. La libera circolazione tra l’Ue e il Regno Unito, infatti, dovrebbe diventare solo un ricordo già dall’anno prossimo – o al massimo dal 2021. Addio alla semplice carta d’identità: per entrare nel Paese servirà il passaporto biometrico con relativo nullaosta elettronico in stile Usa (il cosiddetto ESTA), che darà la possibilità di soggiornare nel Regno fino a un massimo di tre mesi.
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