Il 22 dicembre 2019 è il Solstizio: alle ore 04:19 UTC (05:19 ora italiana), inizia ufficialmente l’inverno astronomico. Il Sole si trova alla sua massima distanza al di sotto dell’equatore celeste, e sarà minimo l’arco apparente da sudest a sudovest. Successivamente la nostra stella comincerà a risalire verso l’equatore celeste e le ore di luce aumenteranno gradualmente fino a raggiungere il culmine fra sei mesi, nel solstizio d’estate.
Il solstizio d’inverno è anche il giorno in cui si ha la maggior differenza tra la durata del giorno e della notte. Nell’emisfero australe accade esattamente l’opposto: a quelle latitudini è il solstizio d’estate.
In coda all’articolo proponiamo una selezione di video da condividere per augurare un Buon Solstizio 2019 e un Buon Primo Giorno d’Inverno.
Cos’è il solstizio
Questa differenza causa, nel corso dell’anno, un moto apparente del sole nel cielo terrestre, che nel nostro emisfero fa sì che raggiunga il suo punto di elevazione massima rispetto all’orizzonte in corrispondenza del solstizio d’estate e quella minima nel solstizio d’inverno. Nonostante i solstizi ricorrano ogni anno con cadenza annuale, si tratta, in realtà, di un artificio introdotto dai nostri calendari: la data esatta tende a ritardare di circa 6 ore ogni anno ed è per questo che sono stati creati gli anni bisestili che servono proprio a recuperare il ritardo accumulato (24 ore ogni 4 anni), evitando che si crei una sfasatura tra il nostro calendario e le variazioni climatiche stagionali.
Per ulteriori approfondimenti:
- Solstizio d’inverno: i principali festeggiamenti nel mondo
- Solstizio d’inverno: i principali festeggiamenti nella storia dei popoli
- Solstizio d’inverno: viaggio tra le Stonehenge d’Italia
- Solstizio d’inverno: tutte le divinità nate in questo giorno
- Solstizio d’inverno: il fascino dei Saturnali romani
- Solstizio d’inverno: la leggenda celtica del re Quercia e del re Agrifoglio
- Solstizio d’inverno, ecco le celebrazioni più bizzarre del mondo: cenere porta-fortuna, bagni di purificazione e la pericolosa “danza del palo volante”