Capodanno, bimbi con tosse e raffreddore: il pediatra, “rinunciare alle feste è sbagliato”

Pediatra: "Un bambino che ha un po' di febbre può anche spostarsi in macchina. L'importante è evitare sbalzi di temperatura"
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Tosse, raffreddore, mal d’orecchio, congiuntivite. Oltre un milione di bambini italiani con meno di 11 anni fa i conti con questi disturbi che, nella maggior parte dei casi, li ‘accompagneranno’ quindi nel nuovo anno. “E’ un periodo in cui circolano molti agenti infettivi, soprattutto virus. Ma rinunciare a festeggiare il Capodanno sarebbe sbagliato: molti studi confermano che se le persone si intristiscono o sono stressate e depresse, sono meno reattive alle infezione rispetto alle persone allegre e positive“. L’invito a festeggiare nonostante i malanni invernali arriva dal pediatra Italo Farnetani, docente alla Libera Università Ludes di Malta.
Per l’esperto, nemmeno la febbre del piccolo deve costringere a rinunciare alla festa. “Un bambino che ha un po’ di febbre può anche spostarsi in macchina. L’importante è evitare sbalzi di temperatura. La classica copertina è una protezione sufficiente“, ricorda all’Adnkronos Salute Farnetani sottolineando che “il vantaggio di vivere serenamente la festa con la famiglia è maggiore anche dei rischi che il bambino infetti gli altri: in questo periodo la presenza di virus e batteri è ubiqua, il rischio di contagio è ovunque, al supermercato, sui mezzi pubblici, al cinema“.
A fare il maggior numero di ‘vittime’ sono i cosiddetti ‘virus cugini’ seguiti dall’influenza che ha come segni caratteristici dolore alle ossa e febbre. “Nella maggior parte dei casi – ricorda Farnetani – non sono necessari gli antibiotici. Quando abbiamo un sintomo come tosse, voce rauca, raffreddore o congiuntivite associato al mal di gola o alla febbre, questo è il biglietto da visita di una malattia virale, contro la quale l’antibiotico è inutile. In genere questi farmaci, in questa fase dell’anno, vengono prescritti soprattutto per quelle infezioni batteriche che provocano mal d’orecchio. In questi casi, il bambino va portato dal pediatra che può valutarne la necessità
I virus in circolazione attaccano inizialmente la gola. “Ci può essere quindi – conclude Farnetani – un’infezione alle vie respiratorie, con tosse, raffreddore e qualche volta febbre. Il virus, però, può ‘scendere’ nell’apparato digerente, provocando nausea, inappetenza, vomito. O anche arrivare all’intestino causando diarrea, soprattutto nei bambini con meno di due anni“.

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