Con la scomparsa del ghiacciaio della Marmolada e le difficoltà in cui versano gli altri bacini glaciali delle Alpi le campagne del Nord rischiano di trovarsi a secco senza importanti riserve di acqua per l’irrigazione della food valley italiana dove nasce oltre un terzo della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento Made in Italy. E’ quanto afferma la Coldiretti in relazione al restringimento di uno dei più importanti ghiacciai italiani.
”Con un 2019 bollente che si classifica – continua Coldiretti – al quinto posto tra i più caldi dal 1800 con una temperatura superiore di 0,83 gradi rispetto alla media secondo i dati Isac Cnr, i cambiamenti climatici e l’innalzamento delle temperature medie incidono sulla salute dei ghiacciai italiani la cui superficie – precisa Coldiretti – in 60 anni è scesa da 519 a 368 chilometri quadrati e il numero dei bacini gelati e’ diminuito del 34% arrivando a poco più di 900 su tutto l’arco alpino. L’andamento anomalo conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto e i ghiacciai – evidenzia la Coldiretti – sono una parte fondamentale del ciclo dell’acqua e dell’irrigazione garantendo le risorse per affrontare stagioni estive sempre più torride dove la disponibilità di acqua risulta strategica per continuare a garantire la produzione di cibo made in Italy. L’agricoltura – conclude la Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con danni per oltre 14 miliardi di euro negli ultimi dieci anni”.