La crisi climatica mette a rischio le montagne e le conseguenti risorse idriche. Quasi 2 miliardi della popolazione mondiale, un quarto di tutti gli abitanti del nostro Pianeta, rischiano infatti di rimanere senza acqua a causa dell’aumento della crisi climatica, ma anche della sempre crescente domanda delle popolazioni. Lo rivela uno studio scientifico internazionale intitolato “Importanza e vulnerabilità delle torri d’acqua nel mondo”, pubblicato sul Nature Journal, proprio quando a Madrid è in corso la conferenza Onu sul Clima, Cop 25.
Trentadue ricercatori di prestigiose università hanno valutato lo stato di salute di 78 sistemi idrici dipendenti dai ghiacciai di montagna del pianeta. Per la prima volta hanno stilato una classifica che tenesse conto della loro importanza per le comunità a valle e della loro vulnerabilità ai futuri cambiamenti ambientali e socioeconomici.
Gli ecosistemi di montagna creano sistemi noti come come torri d’acqua montane, che immagazzinano e trasportano acqua attraverso ghiacciai, accumuli di neve, laghi e torrenti, fornendo cosi’ preziose risorse idriche a 1,9 miliardi di persone a livello globale.
Queste torri d’acqua sono sempre più minacciate da “cambiamenti climatici, crescita demografica, cattiva gestione delle risorse idriche e altri fattori geopolitici”, avvertono i ricercatori, auspicando dai dirigenti “urgenti politiche e strategie internazionali di adattamento specifiche per la montagna e ai cambiamenti climatici per salvaguardare sia gli ecosistemi che le persone a valle”.
Quella più importante al mondo è la torre d’acqua dell’Indo in Asia, composta da vaste aree della catena montuosa dell’Himalaya e il cui bacino si estende in vaste aree di Afghanistan, Cina, India e Pakistan, ma è anche una delle più vulnerabili. Su di lei fanno riferimento circa 200 milioni di persone.
Sul continente asiatico, quello a maggior vulnerabilità idrica, altre quattro sono altrettanto vitali per milioni di residenti a valle del Tarim, Amu Darya, Syr Darya e Gange-Brahmaputra. Le principali torri d’acqua presenti negli altri continenti sono invece le Ande meridionali, le Montagne Rocciose e le Alpi. L’Africa è assente dalla classifica, in quanto non ha grandi sistemi glaciali.
“Quando parliamo del cambiamento climatico e della perdita di ghiaccio, gran parte della narrazione è troppo incentrata sull’innalzamento del livello del mare“, ha sottolineato alla Bbc Bethan Davies della Royal Holloway – University of London, uno degli autori della ricerca – Tenuto conto che nei prossimi 100 anni i cambiamenti climatici influenzeranno l’acqua potabile per le persone, l’acqua per l’energia, l’acqua per l’agricoltura, queste torri d’acqua diventeranno sempre più cruciali per l’umanità.”
“Stiamo parlando dell’offerta per circa 1,9 miliardi di persone. Questo è più del 20% della popolazione mondiale. Dobbiamo adottare urgenti strategie di mitigazione o dovremo affrontare gravi carenze idriche”, ha avvertito Davies.