Colesterolo alto: infarto e ictus minacciano i giovani adulti, un’eta precisa rivela il rischio

Una ricerca ha confermato il legame tra colesterolo alto e rischio di infarto e ictus, rilevando che ad essere più esposti sono i giovani adulti
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Uno studio condotto da Stefan Blankenberg, del Centro di Ricerca Cardiovascolare in Germania, ha calcolato per la prima volta calcola il rischio cardiovascolare a lungo termine (fino ai 75 anni di età), un notevole passo avanti (che in futuro potrebbe portare a innovazioni nella pratica clinica), perché finora il rischio era stimabile solo per i 10 anni successivi.
La ricerca pubblicata su Lancet ha confermato il legame tra colesterolo alto e rischio di infarto e ictus, rilevando che ad essere più esposti sono i giovani adulti sotto i 45 anni di età.

L’analisi si è focalizzata sulla misura del “colesterolo non-HDL” che comprende tutte le forme esistenti di colesterolo “cattivo” (e non solo il più noto colesterolo LDL). Lo studio ha coinvolto quasi 400mila persone di 38 Paesi, il cui stato di salute è stato monitorato per un tempo medio di 43,5 anni tra 1970 e 2013: si è scoperto che gli individui con meno di 45 anni con colesterolo nonHDL elevato presentano un rischio di infarto (fatale e non) del 12-43% e un rischio di ictus più alto del 6-24% entro i 75 anni di vita.

Nel corso degli anni di follow up si sono verificati oltre 54mila casi di infarto e ictus, fatali e non: i ricercatori hanno scoperto che a rischiare maggiormente sono gli under-45 con colesterolo alto (+16% di rischio per le donne, +29% per i maschi), mentre gli over-60 con colesterolo alto presentano un rischio di infarto o ictus del 12% e del 21% rispettivamente per le donne e per gli uomini.

Secondo gli scienziati il rischio cardiovascolare è maggiore per gli individui più giovani probabilmente per la maggiore esposizione agli effetti nocivi dei grassi cattivi nel sangue.

Che cos’è il colesterolo?

Il colesterolo – spiega in un approfondimento l’Humanitas Research Hospital, ospedale ad alta specializzazione, centro di Ricerca e sede di insegnamento universitario – è un grasso presente nel sangue che viene in gran parte prodotto dall’organismo, mentre in minima parte viene introdotto con la dieta. Mentre, in quantità fisiologiche, il colesterolo è coinvolto in diversi processi fondamentali per il funzionamento dell’organismo, quando è presente in quantità eccessiva costituisce uno dei fattori di rischio maggiori per le malattie cardiache. Il colesterolo in eccesso, infatti, tende a depositarsi sulle pareti delle arterie, provocando la formazione di lesioni che le ispessiscono e le irrigidiscono. Questo processo, chiamato aterosclerosi, può portare nel tempo alla formazione di placche vere e proprie, che ostacolano – o bloccano del tutto – il flusso sanguigno, con conseguenti rischi a carico del sistema cardiovascolare.
Il colesterolo presente nel sangue viene trasportato all’interno di strutture molecolari chiamate lipoproteine. Si riconoscono almeno due tipi principali di lipoproteine: le lipoproteine a bassa densità o LDL (Low Density Lipoprotein, da cui deriva la sigla), conosciute anche come colesterolo “cattivo”, perché trasportano l’eccesso di colesterolo dal fegato alle arterie e lo rilasciano nei vasi con conseguente aterosclerosi; le lipoproteine ad alta densità o HDL (High Density Lipoprotein), conosciute a loro volta come colesterolo “buono”, perché favoriscono la rimozione del colesterolo dal sangue e la sua eliminazione attraverso i sali biliari, proteggendo di fatto il cuore e i vasi. Il colesterolo totale che si misura nel sangue è a grandi linee la somma di LDL + HDL.

Quali sono le cause del colesterolo alto?

Diverse condizioni sono associate allo sviluppo di un colesterolo alto. Tra queste si possono elencare: sovrappesoobesità, un’alimentazione non sana, l’abitudine al fumo – che a lungo termine danneggia i vasi sanguigni e accelera il processo di indurimento delle arterie- e la mancanza di attività fisica. Alcune malattie metaboliche, come il diabete, sono spesso associate a ipercolesterolemia. Alcuni individui sono invece geneticamente predisposti a sviluppare l’ipercolesterolemia: è una condizione nota come “ipercolesterolemia ereditaria o familiare” ed è associata ad una serie di mutazioni genetiche.

Quali sono i sintomi del colesterolo alto?

La presenza di colesterolo alto nel sangue non provoca alcun sintomo: sottoporsi a un esame del sangue è l’unico modo per rilevare tale anomalia. 

Colesterolo alto: diagnosi

Il colesterolo alto può essere diagnosticato solo attraverso un esame del sangue. Sarà in questo modo possibile dosare i livelli di colesterolo totale, colesterolo LDL e colesterolo HDL. I valori sono espressi in milligrammi per decilitro (mg/dl) e sono stati associati a gradi differenti di rischio cardiovascolare. Mentre sono auspicabili livelli bassi di colesterolo totale e di colesterolo LDL, sono desiderabili livelli alti di colesterolo HDL.

Valori normali o patologici di colesterolemia e rischio cardiovascolare

Valori (mg/dL), livello Rischio cardiovascolare
Colesterolo totale < 200:   normale basso, valore desiderabile
200-239: borderline alto moderato
>240:alto alto
Colesterolo LDL <130: normale basso, valore desiderabile
130-159: borderline alto moderato
>159: alto alto
Colesterolo HDL <40 negli uomini
<50 nelle donne: basso
alto
40/50-59: normale medio-basso
>60: alto basso (protettivo per le
malattie cardiovascolari)

Colesterolo alto, il trattamento

La prevenzione è la strategia principale per mantenere la colesterolemia entro i livelli consigliati. Nel caso si renda necessario il ricorso al trattamento farmacologico, diverse sono le opzioni a disposizione:

  • statine: bloccano la produzione di colesterolo LDL e incrementano la capacità del fegato di eliminare quello già in circolo nel sangue;
  • sequestranti della bile: si legano ai sali biliari che contengono abitualmente una discreta quota di colesterolo da eliminare e ne impediscono il riassorbimento intestinale. In questo modo maggiori quantitativi di colesterolo LDL vengono eliminati con le feci, con riduzione dei livelli circolanti;
  • niacina (o acido nicotinico): abbassa i livelli di colesterolo totale e di LDL a favore della quota HDL.

Si tenga presente che le informazioni presenti in questa pagina sono di natura generale e a scopo divulgativo e non sostituiscono in nessun caso il parere del medico, il primo punto di riferimento a cui ricorrere per avere informazioni, chiarimenti, e a cui affidarsi per consigli o esami.

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