“Siamo in una morsa, tra l’Africa e l’Europa che si stanno avvicinando. La Calabria, in particolare, si appoggia sull’antico mare chiamato Tetide, formatosi nel momento in cui Pangea si è rotta. Si tratta di uno dei pezzi ‘oceanoaci tetidei’ più vecchi e quindi più pesanti, e sta sprofondando, liberando la sua energia. Le zone circostanti, di conseguenza, vanno ad occupare questa sorta di ‘banca’ di energia che si libera“, e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. A spiegare cosa sta accadendo, a livello sismotettonico, nella zona dei Balcani con evidenti ripercussioni sul nostro Paese, è il professor Antonio Moretti, geologo dell’Università dell’Aquila. Moretti, in partenza per l’Albania dove andrà ad analizzare i danni dovuti al terremoto, ha postato sulla propria pagina Facebook un video esplicativo.
“Il Mar Ionio, quindi anche la Calabria e tutto l’Appenino italiano, vanno verso l’Adriatico a causa della spinta dell’Africa. E’ a stessa cosa che succede ad Est, quindi il mare sprofonda, libera energia nel mantello scaldando le rocce che risalgono sotto forma di magma“. Si tratta di un’area che riceve pressioni da più parti, non da ultima quella del mar Nero. “Osservando la mappa di sismicità del Mediterraneo vediamo che l’Italia è sismica, ma non siamo quelli messi peggio“; da questo punto di vista, infatti, sono maggiormente critiche le condizioni della Turchia, dell’arco ellenico e dell’area che costeggia il Mar Morto, “perché sono su una faglia trascorrente – precisa Moretti – che separa due diversi continenti, ovvero il blocco asiatico-europeto da una parte e la penisola arabica insieme all’Africa dall’altra. Si tratta di un’area seconda solo alla faglia di Los Angeles, in California. Lunga questa frattura si sono verificati terremoti di proporzioni gigantesche”.
“Le ripercussioni dell’attività sismica in quell’area sono concrete in tutta l’Europa e sul versante africano”, precisa l’esperto. “Dobbiamo imparare a convivere con i terremoti cercando di fare in modo che non ci buttino già la casa”, conclude Moretti che da sempre mette in guardia sulla pericolosità dell’ignorare i rischi da parte di amministratori e governanti. Il geologo, in partenza per l’Albania, andrà ad analizzare in particolare il modo in cui le case sono crollate, perché è il primo indicatore di come il suole si sia mosso e dunque utile a comprendere quali siano le reali origini di un terremoto.