Il diabete di tipo 2 è una patologia invalidante che determina un eccesso del livello di zuccheri nel sangue. La malattia, nota anche come iperglicemia, determina appunto un aumento della glicemia che può comportare svariate conseguenze per la salute, inclusi infarti e malattie cardiache, ma anche conseguenze neurologiche, renali, oculari e cardio-cerebrovascolari.
Ad oggi non esiste una vera e propria cura che permetta di guarire dal diabete: chi ne soffre deve convivere con dei farmaci che vanno assunti a vita. Si conta che in Italia i malati di diabete sono circa 3.5milioni: numeri in crescita che preoccupano. Non solo: chi soffre di glicemia alta deve fare i conti con una patologia spesso invalidante, che lo porta a sostenere tutta una serie di spese e fare una serie di rinunce che pesano anche dal punto di vista economico e lavorativo.
Per tale ragione per tutto il 2019 è stato in vigore il Bonus diabete pari a 517.84 euro per 12 mesi e che spetta indipendentemente dal reddito personale, coniugale o familiare, oltre che essere esente da Irpef, quindi non è né tassata né va dichiarata nella denuncia dei redditi. Tale Bonus verrà, con ogni probabilità, prorogato al 2020.
Ma come capire se si ha diritto a tale bonus e in che misura? Bisogna innanzitutto consultare la tabella di invalidità relativa al diabete, l’assegno si ottiene quando la percentuale di invalidità è uguale o superiore al 74% e la riduzione della capacità lavorativa viene minimizzata a meno di un terzo, ossia il 67%.
Quando il livello di invalidità è estremamente elevato si può avere diritto alla pensione anticipata, ma solo se si ha un’età pari a 55 anni e 7 mesi per le donne e 60 anni e 7 mesi per gli uomini. Inoltre la soglia minima contributiva deve essere pari a 20 anni di contributi e l’invalidità deve essere almeno dell’80%.
Per richiedere il riconoscimento di invalidità per il diabete occorre in primis recarsi dal proprio medico al fine di ottenere un certificato che accerti la patologia in questione, che deve essere inviato telematicamente all’Inps entro 90 giorni. In seguito, sempre per via telematica, si invia la richiesta di invalidità all’istituto di previdenza, allegando nuovamente il certificato assieme ad altri documenti, se necessario.
Al termine di questo iter l’Inps valuterà lo stato del paziente tramite una visita condotta da un’apposita Commissione medica che valuterà se accogliere o meno la vostra domanda: sarà dunque buona norma mostrare tutta la documentazione relativa alla patologia diabetica. Al termine della valutazione, l’Inps invierà una certificazione che attesti la percentuale di invalidità da loro ufficialmente certificata. Tale certificazione può essere contestata, attraverso un ricorso, entro sei mesi dalla notifica.