“Adesso vanno di moda le diete a basso contenuto di carboidrati, dalla paleolitica alla chetogenica. I danni non li vediamo a breve termine, ma potranno esserci problemi a lungo termine visto che studi osservazionali hanno dimostrato che se una persona riduce troppo i carboidrati va incontro a seri danni alla salute. Il trucco di queste fake news è spesso quello di suggestionare le persone a seguire una nuova dieta o spaventarle sui possibili danni dell’alimentazione che seguono abitualmente. Il pericolo è che poi diventino troppo ascetiche nella scelta dei cibi, limitandosi nella varietà e anche esageratamente nella quantità“. La bocciatura alle diete ‘low carb‘ arriva da Enzo Bonora, ordinario di Endocrinologia all’università di Verona, intervenuto a Roma alla presentazione della campagna Msd contro il diabete ‘Spingersi oltre’.
Fake news, bufale, false promesse e miracoli assicurati: quanta disinformazione c’è ‘a portata di mano’dei pazienti? “È un discorso complesso – spiega Bonora – perché il panorama è piuttosto variegato. Innanzitutto c’è chi mette in giro fake news in modo cosciente perché mira a un tornaconto economico, magari per vendere un prodotto, e lo fa mascherando l’informazione come attendibile, anche con furti di identità di esperti o attribuendo a veri medici di chiara fama dichiarazioni mai dette, decisamente fuorvianti e non scientificamente valide. Poi c’è la categoria delle notizie scritte da non esperti che non sanno cosa dicono ma partecipano per il gusto di far parte di una discussione. Non sono ‘innocue notizie’ perché instillano pensieri che non hanno un minimo di fondamento scientifico e che possono indurre gli utenti ad adottare comportamenti a rischio“.
“Il problema delle fake news – aggiunge il diabetologo – è che sono molto ben vestite da ‘verità’, spesso per i non esperti è difficile rendersi conto che si tratta di falsità. E’ una situazione che si verifica quando a diffondere le fake news è una persona in buonafede che magari condivide una notizia che non ha capito, dandole una personale interpretazione ma, soprattutto, quando la persona è in malafede perché si nasconde dietro studi scientifici e articoli pubblicati su riviste, spesso non di grande spessore, che nulla hanno a che fare con la tesi sostenuta oppure che sono completamente inventati o mal fatti. Ma il cittadino, l’utente, che vede tutte queste citazioni non può capire che si tratta solo di una copertura e così si convince che sia una notizia con solide basi scientifiche. A questo punto, però non è più una fake news ma è una mistificazione della realtà, della scienza medica“.
Secondo Bonora, contro le fake news, anche sul diabete, “dovrebbe esserci un maggiore impegno istituzionale. Il ministero della Salute dovrebbe mettere in atto una massiccia campagna di informazione attraverso i suoi canali sia per educare i pazienti alla prevenzione e alla gestione della malattia, sia per sgombrare il campo da tutta questa disinformazione. Ma questa è una battaglia ‘corale’ – ammonisce – ed è necessario che ognuno faccia la propria parte“.