Le luminarie sono accese, i panettoni capeggiano da tempo sugli scaffali dei supermercati e le chat dedicate all’organizzazione di cene pre-natalizie trillano continuamente. Alle porte di uno dei momenti più attesi dell’anno, come lo vivono gli italiani? Pare tutto perfetto, invece per molti non è un periodo semplice da affrontare, con stress emotivo e malinconia a far spesso capolino. Per approfondire il tema e scoprirne di più MioDottore – piattaforma leader in Italia e nel mondo specializzata nella prenotazione online di visite mediche e parte del gruppo DocPlanner– ha coinvolto i propri utenti in una survey sulle sensazioni che le festività più vorticose del calendario generano in loro.
Amore e odio: quasi la metà degli italiani va pazza per il Natale (44%), ma lo ritiene anche un’inesauribile fonte di stress, anno dopo anno. Ma perché?
Con i suoi party sfavillanti, le romantiche decorazioni e le liste dei desideri per Santa Claus, il Natale rappresenta un grande amore per quasi la metà degli abitanti dello Stivale (44%). Che si faccia parte degli entusiasti, degli indecisi (un ulteriore 43% che non lo disdegna, ma nemmeno lo preferisce) o del 12% che dice addirittura di detestarlo (donne in testa con l’81%) non ci sono dubbi: questo momento è un’enorme fonte di stress, con l’80% che ammette di averlo provato almeno una volta nella vita in questo periodo e ben il 13% che dichiara di vivere con difficoltà ogni singolo dicembre.
Ma cosa genera maggior pressione? L’indagine di MioDottore ha identificato due macro aree di stress legate a questo speciale momento dell’anno: se da un lato ci sono ansia e stanchezza causate dall’organizzazione e dalla gestione di molteplici attività, predomina dall’altra parte una fatica interiore ed emotiva, legata a un disagio più privato e connesso alla sfera emozionale. Infatti, è quasi un terzo (30%) degli italiani a considerare la propria situazione familiare così delicata e poco serena, da non riuscire a godersi le feste. Mentre quasi un altro terzo (28%), nonostante abbia un menage casalingo gestibile, vive come una costrizione trascorrere del tempo con i familiari proprio in quelle giornate. A tutto questo, si aggiungono spesso anche le problematiche lavorative: le chiusure di fine anno e i progetti sul 2020 rappresentano una preoccupazione per ben il 18% dei rispondenti.
Percentuali minori di stressati dall’agenda piena e dalle corse contro il tempo: tra loro un 23% di perenni indecisi o ritardatari sui regali – che vivono quindi lo shopping per gli altri come un fardello – e un 20% di soggetti provati da aperitivi pre-natalizi con amici, cene aziendali e brindisi assieme ai compagni di palestra.
Pranzi in famiglia: oltre la metà degli italiani (52%) ama l’idea di incontrare i parenti, ma poi non vede l’ora di scappare da tavola
Se la metà degli intervistati (52%) prova un sentimento positivo nel rivedere i propri familiari in occasione delle feste – perché spesso durante l’anno si è troppo occupati dal lavoro o questioni personali – il 45% inizia a sentirsi inquieto dopo poco. Tra chi scalpita sulla sedia c’è anche un 13% che considera alcuni parenti fastidiosi o “scomodi” e un 4% di chi espressamente spera di sedere lontano da zie indagatrici di vita amorosa o suoceri che non celano il desiderio di diventar nonni.
Farsi belli per le feste: quasi un quarto degli uomini (23%) è sotto pressione per la scelta del look
Quasi la metà (40%) degli italiani identifica tra le principali fonti di ansia emotiva la scelta dei giusti outfit per le ricorrenze comandate: tra loro vi sono molti che non hanno tempo e voglia di pensare a queste cose frivole, ma emerge anche un cospicuo numero di uomini – quasi un quarto (23%) – che si sente sotto esame nella scelta della mise impeccabile da sfoggiare agli appuntamenti mondani di dicembre.
Anche la selezione dei regali non passa inosservata allo “stressometro”: infatti, metà degli intervistati (51%) si cruccia nell’identificare doni appropriati e consegnarli personalmente. Chi ipotizza che la scelta di decorazioni e l’abbellimento dell’abitazione possa rientrare tra le tecniche di mindfulness dicembrine, si sbaglia: circa un terzo (30%) degli intervistati non trova serenità nemmeno tra ghirlande e fiocchetti.