“Il Patto prevede alcuni importanti strumenti per poter disporre dei medici nei reparti, il superamento dei tetti di spesa sul personale, semplificazioni sugli investimenti, l’estensione delle fasce di eta’ per le prestazioni di screening mammografico, la revisione del DM 70/2015”. Cosi’ Luigi Genesio Icardi, coordinatore nazionale della Commissione Salute, che in merito all’approvazione del Patto per la Salute esprime “la mia personale soddisfazione” sulla sua formulazione.
“Ringrazio i colleghi assessori di tutte le Regioni ed i tecnici regionali per il lavoro svolto sul testo del Patto per la Salute – aggiunge Icardi -. Ringrazio il ministro della Salute Roberto Speranza e tutti i tecnici ministeriali per la disponibilita’ all’ascolto delle Regioni”. “In questo lungo dialogo le Regioni hanno dimostrato di sapere individuare e proporre, in modo condiviso, le soluzioni necessarie per migliorare la nostra amata Sanita’ – osserva –. La scheda 17, ‘Impegni reciproci’, da’ un nuovo volto al Patto: non piu’ un mero accordo programmatico e finanziario, statico, ma un percorso fra Regioni e Governo per affrontare e risolvere i problemi ancora aperti. Si tratta di un nuovo inizio e, auspico, un sempre maggior coinvolgimento delle Regioni nel percorso, comune, di miglioramento della nostra Sanita’”.
“Sia la strumentazione di Cheops che il satellite sono costruiti per essere estremamente stabili, così da poter misurare le variazioni incredibilmente piccole della luce nelle stelle lontane mentre i loro pianeti vi transitano di fronte” ha detto Nicola Rando, responsabile di progetto di ESA Cheops.
“Per un pianeta come la Terra, questo equivale a guardare il sole da una stella distante e misurare la sua luce affievolirsi di una piccola frazione di percentuale”.
“Ora guardiamo avanti alla prima parte delle attività operative, assicurandoci che il satellite e la strumentazione si comportino come previsto, pronti per gli scienziati affinché possano svolgere la loro scienza di classe mondiale“.
Cheops ha condiviso la corsa nello spazio con il satellite dell’Agenzia Spaziale Italiana, ASI, Cosmo-SkyMed Seconda Generazione, che si è separato 23 minuti dopo il decollo.