Il forte terremoto che ha fine novembre ha seminato morte e distruzione in Albania e i numerosi sciami sismici che stanno interessando l’Italia nelle ultime settimane (ultimo in ordine cronologico quello del Mugello) sottolineano l’importanza della sismologia nella società moderna. Soprattutto alla luce della fragilità delle strutture italiane in un territorio così attivo a livello sismico, gli studi sulla previsione dei terremoti sono fondamentali per identificare le zone più a rischio e sulle quali intervenire prima che si verifichi un disastro. E in questi studi, grande importanza riveste l’indice della magnitudo, che nel corso degli anni è diventato il parametro più studiato in sismologia.
“Le indicazioni sulla magnitudo adottate dall’Assemblea IASPEI a Zurigo nel 1967 hanno avuto un effetto sia stabilizzante che stimolante sulle determinazioni della magnitudo e sulla ricerca correlata. Dal 1967 in poi, uno studio sulla magnitudo è apparso in media almeno ogni settimana, rendendo dunque questo parametro il più studiato in sismologia. Nuovi mezzi e metodi più precisi, per esempio per quanto riguarda le apparecchiature strumentali e le tecniche di interpretazione, hanno permesso di migliorare i risultati precedenti. L’applicazione delle scale di magnitudo è stata estesa sotto tutti i punti di vista, per esempio per quanto riguarda le distanze epicentrali, le profondità focali, i tipi di onda e i periodi dell’onda”, ha scritto Markus Båth, autore di uno studio sullo sviluppo della magnitudo dei terremoti nel periodo post-Zurigo (1967-1980).
“Le relazioni magnitudo-frequenza sono diventate le equazioni più studiate all’interno della sismologia, sia a livello osservazionale che teorico. Hanno ampie applicazioni, per esempio, per la stima delle magnitudo massime dei terremoti futuri, un elemento importante nella previsione dei terremoti. Le magnitudo forniscono notevoli informazioni su altri parametri della sorgente, come l’energia dell’onda, la lunghezza della faglia, il momento sismico. Le relazioni tra diversi tipi di magnitudo offrono importanti informazioni sulle proprietà della sorgente. Per esempio, le relazioni tra le magnitudo sulla base delle onde di superficie e delle onde di corpo sono utilizzate per discernere in maniera efficace tra terremoti ed esplosioni sotterranee”, riporta lo studio.