Scuole chiuse a Roma, tutti contro la Raggi: “Se fosse il sindaco di Oslo si andrebbe in classe un giorno al mese”

"Le scuole di Roma sono state chiuse con un po' di pioggerella. Il danno di immagine alla scuola è altissimo"
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“Se Virginia Raggi fosse sindaco di Oslo, probabilmente gli studenti della Capitale norvegese andrebbero a scuola un giorno al mese. Il primo cittadino di Roma ha deciso, troppo frettolosamente, di chiudere oggi tutte le scuole capitoline per qualche annunciato acquazzone, poi diventato pioggerellina mattutina. Una città ancora una volta nel caos, con le famiglie romane – informate dell’ordinanza solo ieri sera dopo le 21 – che hanno dovuto in fretta e furia trovare soluzioni per i propri ragazzi. Ancora una volta la Raggi si conferma inadeguata a governare la capitale d’Italia“. Lo scrive su Facebook Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.

Ma gli attacchi al sindaco pentastellato arrivano anche da altri fronti: “Le scuole di Roma sono state chiuse con un po’ di pioggerella. Il danno di immagine alla scuola è altissimo. Al posto di chiudere le scuole dovevano essere mobilitati i municipi con i loro uffici tecnici per verificare lo stato delle scuole a rischio”. Lo afferma il presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma Mario Rusconi.Da una parte il sindaco ritiene che i dirigenti scolastici siano dipendenti comunali a cui impartire ordini di servizio quando invece possono riceverli esclusivamente dagli Usr e dal ministero“, afferma Rusconi a quanto riportato dal sito la tecnica della scuola. “Poi – continua Rusconi – appare oltremodo bizzarro pensare giustamente all’incolumità degli studenti e del personale scolastico ma non a quella dei dirigenti scolastici che a Parere del sindaco dovrebbero ‘presidiare’. Vorremmo che ci si chiarisse anche il significato di questa espressione vaga e anomala che non compare sul nostro contratto di lavoro e in nessuno documento ministeriale relativo ai dirigenti scolastici“.

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