La Taranto più bella: quella che, forte del suo passato, sceglie la promozione di luoghi dal valore inestimabile. E lo fa coniugando cultura e intrattenimento. Domenica 29 dicembre torna la Notte Bianca dell’Archeologia, evento che- in soli tre anni di vita- è già diventato richiamo per residenti, ma anche turisti e visitatori provenienti dal resto della regione.
«Questa iniziativa è nata dall’idea di mostrare l’altro volto di Taranto- commentano gli organizzatori delle associazioni Taranto Sotterranea e Terra- in un itinerario tra tombe a camera, arricchito da ospiti e attività. E l’interesse della gente ci fa capire che siamo sulla strada giusta». La manifestazione, patrocinata dal Comune, ha partner il circolo fotografico Il Castello e Taranto in Calessino.
Ricchissimo il programma della serata, dalle ore 18:00 all’01:00 con teatro, visite guidate, laboratori, ma anche mostra fotografica e musica dal vivo. Ospite d’eccezione, l’attore Emilio Solfrizzi con il reading teatrale ‘La cena di Trimalcione’ tratto dal Satyricon di Petronio (tre set, area Necropoli di via Marche: ore 19:00 , ore 20:00 e ore 21:00). Un testo che, con estrema ironia, proietterà nel I secolo d.C. descrivendo la società del tempo: corrotta, cinica e avida. “Siamo in periodo natalizio- ironizza Solfrizzi a poche ore dallo spettacolo- non si poteva che raccontare di una cena, di una grande abbuffata”.
Le aree archeologiche saranno aperte in modo continuato. Si tratta della Necropli Greca (VII-III sec. a.C. via Marche), dell’ipogeo Genoviva (IV-III sec. a.C. via Pasubio), delle tombe ‘gemine’ (IV sec. a.C. via Sardegna), della tomba a camera dipinta (III sec. a.C. via Pio XII) e di quella a camera con porta lapidea (III sec. a.C. via Umbria) e della cripta del Redentore (via Terni).
Per i più piccoli, nell’area Arkeo Kids, attività, laboratori di archeologia sperimentale, giochi e racconti. Di grande suggestione, anche la mostra fotografica allestita dal circolo Il Castello e l’esposizione di alcune stampe degli acquerelli di Louis Ducros nel suo viaggio in Puglia.
Alle 22:30, poi, altro atteso momento: Salvatore Russo Gypsy Jazz Trio. Un viaggio musicale che parte dalla tradizione europea del jazz francese e gypsy dei primi del ‘900 e arriva ad oggi, in un caleidoscopio nel quale confluiscono i valzer francesi, lo swing americano di Duke Ellington e il virtuosismo gitano. Tutto questo con le chitarre di Salvatore Russo e Tony Miolla e il contrabbasso di Camillo Pace.