Terremoto Mugello: in 155 hanno dormito ancora fuori casa, a breve sarà dichiarato lo stato di emergenza nazionale

Le persone che la notte scorsa, fuori casa per le conseguenze del Terremoto in Mugello, sono state in strutture ricettive sono 97, mentre sono 58 quelle che hanno ancora utilizzato le strutture di accoglienza
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Le persone che la notte scorsa, fuori casa per le conseguenze del Terremoto in Mugello, sono state in strutture ricettive sono 97, mentre sono 58 quelle che hanno ancora utilizzato le strutture di accoglienza a Barberino, nella palestra della scuola media, e a Scarperia nei box dell’autodromo. E’ quanto riferisce una nota della Regione Toscana in cui si ricorda che ieri sera il Comune di Barberino di Mugello (Firenze) ha emesso un’ordinanza di riduzione della zona rossa dove sono specificate le aree che rimangono vietate e che consente subito la riapertura di ulteriori tratti del centro storico. L’ordinanza segue le verifiche dei vigili del fuoco e dei tecnici del settore sismica della Regione Toscana e dopo che il Comune di Barberino ha notificato le ordinanze di inagibilità degli edifici di questi ulteriori tratti. Informazioni per chi e’ ancora fuori casa presso l’ufficio informazioni del Comune di Barberino in piazza Cavour dentro l’unita’ mobile della Protezione civile della Città Metropolitana.

Nel prossimo Consiglio dei ministri sarà dichiarato lo stato di emergenza nazionale per i territori del Mugello colpiti dal terremoto nella notte tra l’8 e il 9 dicembre. Lo annuncia, in una nota, il senatore Riccardo Nencini (Psi). Nencini, dopo una conversazione telefonica con la presidenza del Consiglio, ha avuto rassicurazioni circa la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, nel prossimo Cdm. “E’ necessario – ha detto Nencini – completata la stima dei danni e delle necessità, che si mettano a punto con urgenza risorse a favore delle attività pubbliche e private e che si velocizzino le procedure di ricostruzione e ristrutturazione degli edifici colpiti dal sisma. Centinaia di cittadini dormono ancora fuori casa – ha proseguito – e sono a rischio i beni architettonici e artistici del territorio“.

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