Tragedia Rigopiano: nuova inchiesta con tre indagati

I 3 indagati sono il tenente colonnello dei carabinieri forestali, Annamaria Angelozzi, e i sottufficiali Michele Brunozzi e Carmen Marianacci
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Nuova inchiesta sulla tragedia dell‘hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), travolto il 18 gennaio 2017 da una valanga che provocò 29 morti. Titolari del fascicolo sono il procuratore aggiunto Anna Rita Mantini e il sostituto Salvatore Campochiaro. Tre gli indagati: il tenente colonnello dei carabinieri forestali, Annamaria Angelozzi, e i sottufficiali Michele Brunozzi e Carmen Marianacci, che sono stati interrogati dai pm.

L’inchiesta riguarda le vicende relative alla telefonata che il cameriere Gabriele D’Angelo, una delle vittime, avrebbe fatto la mattina del 18 gennaio 2017 per chiedere lo sgombero dell’Hotel. Secondo una denuncia presentata il 21 novembre scorso dall’ex capo della squadra Mobile di Pescara, Pierfrancesco Muriana, ci sarebbero incongruenze tra le acquisizioni dei tabulati e i tempi delle indagini condotte dai carabinieri forestali. Le ipotesi di reato formulate a carico dei tre indagati sono falso materiale e falso ideologico. Il falso materiale sarebbe relativo alla mancanza di un timbro nell’allegato nel quale un agente di polizia, presente al Coc di Penne, avrebbe segnalato l’avvenuta telefonata di D’Angelo al mattino per chiedere l’evacuazione del resort, documento che la squadra Mobile acquisì e girò ai carabinieri. Il falso materiale riguarderebbe invece una nota inviata dai carabinieri il 12 novembre 2018 dove si parlerebbe della telefonata già dal 27 gennaio 2017: i carabinieri avrebbero erroneamente scritto che questa annotazione era stata inviata alla procura. Qualche giorno fa, sono state effettuate anche delle perquisizioni da parte della Guardia di finanza negli uffici sia della squadra Mobile che dei carabinieri Forestali.

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