Nelle persone con malattia di Alzheimer o di Parkinson, il rischio di tumori risulta dimezzato rispetto alla popolazione generale e viceversa. Sono queste le evidenze epidemiologiche, più recenti e consolidate, frutto di una revisione della letteratura scientifica effettuata dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e al centro del workshop ‘Neurodegenerazione e cancerogenesi: quali possibili cause di un’associazione inversa?’, che si svolge oggi all’Iss.
“La sfida del futuro – si legge in una nota- è quella di capire se questa evidenza epidemiologica possa avere una base biologica, in quanto i processi di neurodegenerazione e di oncogenesi hanno probabilmente una lunga fase di latenza prima dell’insorgenza dei segni e dei sintomi. L’attenzione è puntata soprattutto sul coinvolgimento di oncogeni e di alcune proteine, che potrebbero influenzare i meccanismi di proliferazione cellulare indirizzando una lunga storia naturale di malattia in direzioni opposte”.
Nel workshop di oggi saranno messi a confronto diversi approcci – epidemiologico, clinico e di ricerca di base – per discutere la possibilità di trovare trattamenti terapeutici per entrambe le ‘famiglie’ di malattia.