Allerta Meteo Spagna – Si è oramai scavata una insidiosa bassa pressione tra il Sud Est della Spagna, il Nord dell’Algeria e il Sud delle Baleari. Essa sta iniziando a convogliare aria fredda verso la Spagna orientale e già fronti intensi in azione soprattutto sulla regione di Valencia, dove sono presenti piogge diffuse e nevicate via via verso le colline. Dicevamo di un ciclone insidioso poiché esso si è sviluppato in un contesto anticiclonico tutto intorno, quindi con poca mobilità, destinato a rimanere pressoché in loco per molti giorni. I dati attuali lo danno persistentemente attivo per circa 4/5 giorni almeno e con particolare veemenza sulle aree centro-orientali della Spagna, quelle più direttamente esposte all’avvezione di vorticità positiva proveniente da Est Nordest.
Si tratterà, quindi, di un maltempo serio e duraturo con precipitazioni persistenti su diverse aree, talora violenti o a carattere di nubifragio. Dato l’afflusso progressivo di aria via via più fredda già da queste ore e ancor più nella prossima notte e per tutto domani, le precipitazioni violente e con caratteristiche di bufera saranno di tipo nevoso fino in collina o anche localmente a bassa quota su tutti i rilievi centro-orientali esposti a Est. La fase fredda più importante dovrebbe andare, appunto, da questa sera e per tutto domani e, soprattutto sulle aree centro-settentrionali interne, fino anche a gran parte di martedì 21.
Vediamo più nel dettaglio, in contesto di perturbabilità diffusa sulle aree centro-orientali e settentrionali, su quali settori pioverà di più e su quali altri ci saranno le nevicate più abbondanti. In riferimento alla pioggia, sulla prima cartina appare ben evidente, in colorazione a scala di arancio-rosso e poi verde, che le precipitazioni più abbondanti riguarderanno i settori settentrionali e orientali del Paese, in forma più irregolare, con precipitazioni moderate e anche localmente deboli, le aree centro-occidentali. Tra le regioni di Castiglia la Mancia orientale, la Murcia, Valencia, Aragona meridionale e orientale e la Catalogna, per tutta la fase di maltempo, si potranno accumulare diffusamente 50/100 millimetri, ma diffusamente sui 200/300 mm. Vi saranno poi aree soprattutto sulla regione di Valencia e poi sulla Catalogna, con accumuli che potranno raggiungere i 400 mm o persino quasi 500 mm sul Nord della Catalogna ai confini con la Francia meridionale.
Relativamente alle nevicate, le nostre stime, dalla serata odierna e fino a martedì, computano nevicate diffuse e spesso intense fino in collina e localmente anche a bassa quota su gran parte delle aree centro-orientali, specie montuose. I settori più esposti risulteranno ancora una volta i rilievi tra la regione della Murcia, Valencia, Castiglia la Mancia, l’Aragona meridionale, settentrionale e orientale e la Catalogna. Nevicate diffuse anche su tutti i rilievi settentrionali, da Est verso Ovest, fino all’Asturias. Nella seconda immagine NEVE, abbiamo stimato anche gli accumuli più o meno a seconda delle varie aree, accumuli maggiormente possibili dalla media alta collina, 5/600 m, ma alcuni centimetri certamente anche fino a bassa quota su diverse aree. In tutta la fase di maltempo, che abbiamo detto persistere per 4/5 giorni almeno, ci potranno essere accumuli locali fino a oltre 1 m o anche 1,5 m, in particolare sulla Catalogna settentrionale, ai confini con la Francia meridionale, sui rilievi della regione di Valencia e su quelli dell’Aragona meridionale. Questi accumuli più importanti, prossimi al metro e mezzo, naturalmente saranno più probabili sui rilievi oltre i 1000/1200 m dove lo zero termico piuttosto persistente sarà più probabile. A partire da domani sera e martedì, lo zero termico potrà localmente porsi un un po’ più alto, specie sulle aree centro-meridionali del Paese, per via di una lieve flessione dell’afflusso freddo che, tuttavia dovrebbe persistere, invece, sulle aree settentrionali e interne centrali. Le piogge e le nevicate potrebbero continuare ancora, sebbene in forma più attenuata e irregolare, anche per il resto della settimana, poiché le attuali analisi computano ancora fastidi instabili, tuttavia in un contesto meno freddo, quindi neve più in altura.