Congedato il 2019, inizia un nuovo anno ed in particolare un nuovo mese ricco di eventi astronomici: ecco di seguito cosa ci riserva il cielo del mese di Gennaio 2020.
Partiamo dalla nostra stella: il Sole trova fino al 20 nella costellazione del Sagittario, poi passa nel Capricorno.
La durata del giorno aumenta di circa 49 minuti dall’inizio del mese.
Il 5 la Terra si trova al perielio, cioè nel punto più vicino al Sole lungo sua orbita (0.983 AU).
Il nostro satellite si trova in fase di Primo Quarto il 3, plenilunio il 10, Ultimo Quarto il 17, novilunio il 24.
Il 2 la Luna raggiunge l’apogeo (il punto più lontano dalla Terra lungo la sua orbita, 404.578 km), il 13 perigeo (il punto opposto 365.963 km) ed il 29 nuovamente l’apogeo (405.389 km).
In riferimento all’osservabilità dei pianeti del Sistema Solare, Mercurio non è visibile nelle prime settimane dell’anno, in quanto in congiunzione con il Sole. Venere tramonta tre ore dopo la nostra stella, e si può ammirare agevolmente sull’orizzonte occidentale. Marte si può scorgere prima dell’alba in direzione sudest. Giove non è visibile nelle prime settimane del nuovo anno. Saturno è in congiunzione con il Sole e dunque è inosservabile. Urano si può ammirare (per mezzo di telescopio) nella prima parte della notte, culmina a sud per poi spostarsi sull’orizzonte occidentale. Nettuno si può ammirare (per mezzo di telescopio) sull’orizzonte ovest, poco dopo il tramonto della nostra stella.
Congiunzioni: Luna-Marte il 20; Luna-Giove il 23; Luna-Venere il 28.
In riferimento alle costellazioni, volgendo chi occhi al cielo in direzione Nord scorgiamo attorno alla stella polare, nell’Ora Minore, Cassiopea, Cefeo, il Dragone, l’Orsa Maggiore e la Giraffa.
A est troviamo i Gemelli, il Cancro e il Leone.
A ovest si avviano al tramonto l’Ariete e i Pesci.
Domina il cielo il cacciatore Orione, accompagnato dai suoi due cani: Cane Maggiore, dove troviamo Sirio, ed il Cane Minore, dove brilla Procione.
A inizio gennaio è attivo uno dei maggiori sciami dell’anno, quello delle Quadrantidi, dette anche Bootidi, perché il radiante è posto all’incirca a una decina di gradi a nord della costellazione del Boote.
Dal crepuscolo a mezzanotte il radiante viene a trovarsi molto basso, quasi tangente all’orizzonte, e quindi il numero delle meteore osservabili risulta esiguo, mentre è in aumento nella seconda parte della notte.
Il picco è atteso nella mattinata del 4 gennaio: l’osservazione è dunque consigliata nelle ore finali della notte.