Non solo acqua alta: a Venezia ora arriva acqua bassa, quella detta delle ‘secche della Befana’, che oggi ha registrato un livello di -50 centimetri sul medio mare. Un opposto se si pensa alla marea record che il 12 novembre ha toccato i 187 centimetri mettendo in ginocchio la città. E infatti le difficoltà sono opposte: mentre con l’acqua alta diventa molto complicato camminare a piedi per le calli, a meno di dotarsi di stivali di gomma ad altezza coscia, con quella basse ad avere problemi sono le imbarcazioni nella circolazione lungo le vie d’acqua.
Nessuna difficoltà per il trasporto pubblico che segue i canali maggiori, ma per chi si muove nei rii interni, come le gondole, qualche ostacolo c’è. Negli ultimi tempi molti canali sono stati ripristinati con il metodo a umido (ovvero con dragaggi) e non con il più efficace sistema ‘a secco’, chiudendo i canali per asportare i fanghi e sistemare le rive.
La mancanza di fondi non permette. Secondo fonti del’amministrazione comunale le zone maggiormente interessate dall’acqua bassa sono i sestieri di San Polo e Santa Croce con qualche problema per i servizi di emergenza come il passaggio delle idroambulanze e dei vigili del fuoco. Di minime notevoli recenti il Centro maree ricorda la sequenza dal 16 al 19 febbraio del 2008 con in serie: -60, -75, -83 e -71. Piu’ recentemente, invece, un -66 è stato registrato il 29 dicembre 2016 e il -66 del 30 gennaio 2018.