Una violentissima tempesta invernale ha sferzato la costa atlantica del Canada con raffiche di vento di oltre 120km/h, scaricando oltre 60cm di neve in alcune aree e portando diverse città nella provincia di Terranova e Labrador a dichiarare lo stato di emergenza. Il sindaco di Saint John’s, capitale della provincia, ha ordinato la chiusura di tutte le aziende e invitato la popolazione a restare a casa. Nel corso della giornata, le condizioni sono peggiorate al punto che i mezzi spazzaneve sono stati ritirati dalle strade.
I social media sono stati inondati di immagini drammatiche, che mostrano condizioni di white-out e cumuli di neve eccezionali che seppelliscono auto e case, fino a ricoprirne porte e finestre, bloccano le strade, i garage e riempiono i giardini (vedi foto della gallery scorrevole in alto e video in fondo all’articolo). I cumuli di neve sono stati così alti che nell’autostrada Pitts Memorial Drive hanno toccato i 4,5 metri.
L’Aeroporto di Saint John’s ha registrato 76,2cm di neve, la giornata più nevosa dal 1942. Lo scalo è stato chiuso. Migliaia di persone sono rimaste al buio a causa dei blackout.
Il sistema responsabile di questa storica tempesta di neve si è spostato dalla costa del New England nella giornata di giovedì 16 gennaio. Ha poi subito un processo noto come bombogenesis, in cui l’area di bassa pressione subisce una rapida intensificazione. Secondo le analisi dell’Ocean Prediction Center della NOAA, la pressione centrale del sistema è piombata a 954hPa, con un calo di 54hPa in 42 ore. Le nevicate estreme prodotte in un periodo di tempo così breve, abbinate alla ferocia dei venti, faranno sì che questa tempesta non venga facilmente dimenticata dagli abitanti di Terranova.
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Questa situazione è merito di un vortice polare che resta forte e compatto sul Circolo Polare. Così mentre alle alte latitudini intorno al Polo è un inverno molto freddo e nevoso, le medie latitudini di Stati Uniti ed Europa si ritrovano a vivere un “non inverno”, con condizioni miti per il periodo.