L’Ue deve assicurare le risorse minime necessarie per non restare indietro nella corsa mondiale allo spazio e per evitare pesanti perdite di posizione in termini di competitività e sicurezza: è l’appello lanciato dai principali esponenti politici e industriali del settore intervenuti alla dodicesima Conferenza europea sulle politiche spaziali che si è tenuta oggi a Bruxelles. L’Italia è stata rappresentata dai sottosegretari Fraccaro e Tofalo e dall’Ad di Telespazio (gruppo Leonardo) Luigi Pasquali. I 16 miliardi di euro contenuti nella proposta della Commissione per il programma spaziale europeo, nell’ambito del bilancio pluriennale 2021-2027, “sono il minimo” per un comparto che, come spiegato dall’Alto rappresentante dell’Ue Josep Borrell, è ormai diventato “la nuova frontiera della politica globale“.
Lo spazio sta diventando sempre più militarizzato e i satelliti europei stanno diventando più vulnerabili e per questo vanno protetti. I tagli al bilancio proposti dalla Finlandia nel corso della sua presidenza di turno (terminata a dicembre) sono quindi da respingere, così come i tagli proposti al Fondo europeo per la difesa. A sottolinearlo anche il direttore generale dell’ Agenzia Spaziale Europea (Esa), Johann-Dietrich Woerner, che ha proposto a tutte le parti interessate di “lavorare insieme” affinché sia confermata “almeno” la proposta iniziale della Commissione.
L’esecutivo comunitario ha provato a rispondere con le parole della vicepresidente esecutiva della Commissione Ue, Margrethe Vestager, secondo cui occorre garantire le risorse necessarie per il settore perché questo “è molto importante non solo per quanto succede nello spazio, ma anche per quello che accade a Terra“. E poi con l’annuncio di nuovi investimenti – per un totale di 200 milioni di euro – da parte della Commissione Ue e della Bei. Secondo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, “l’Europa si sta comunque rendendo conto dell’importanza” del settore. Lo dimostra anche la creazione, per la prima volta, di una Direzione generale (Dg) Industria della Difesa e spazio all’interno della Commissione.
Il collega della Difesa, Angelo Tofalo, ha poi annunciato che l’Italia sta studiando “la creazione di un Comando operazioni spaziali, un organismo che accentri le capacità di avvistare, identificare e reagire alle eventuali minacce portata nello spazio o contro gli assetti spaziali“. Dal canto suo Pasquali ha annunciato che la controllata e-Geos avrà la guida di un importante progetto europeo per la fornitura di mappe satellitari finalizzate alla gestione delle emergenze nell’ambito del programma Copernicus. Inoltre, l’Ad di Telespazio ha sottolineato che l’Ue dovrebbe prestare maggiore attenzione e sostegno allo sviluppo delle applicazioni e dei servizi offerti dallo sfruttamento dello spazio.
La proposta per il bilancio pluriennale 2021-2027 della Commissione Ue per le politiche spaziali “è importante“, ma si può “rafforzare quella che è la componente del cosiddetto downstream, cioè le applicazioni e i servizi“, l’aspetto dello “space for citizen“, ha detto all’ANSA Luigi Pasquali. Questo “è un messaggio che portiamo” alla Conferenza, perché “c’è bisogno di fare quadrato intorno a questo problema del downstream. In Europa – spiega – ancora dobbiamo rafforzare la capacità di federare la domanda”. Per quanto riguarda le risorse dedicate allo spazio nel bilancio Ue per il periodo 2021-2027, “dopo un periodo di dialogo sul finanziamento dei programmi europei – ricorda Pasquali – è partita la nuova Commissione e quindi è arrivato il momento di approvare il budget dello spazio”. La richiesta dell’esecutivo comunitario “è significativa, importante, ma al di là dei soldi quello che conta sono i contenuti: il rafforzamento di Galileo e Copernicus, l’arrivo di nuovi programmi che arricchiscono la componente dello spazio europeo e danno all’industria la possibilità di contribuire a questi sviluppi. Questa discussione è ancora in corso. Ci sono anche delle tensioni. Però – sottolinea Pasquali – questo forse è uno dei primi punti che spero emerga chiaro da questa conferenza: la necessità di mantenere, se non addirittura rafforzare, quello che la Commissione Ue ha previsto per il settore spaziale e quindi confermare un indirizzo che è stato preso“.
Secondo Pasquali, “la Commissione precedente ha dato un chiaro segnale di capacità di dialogo” con l’industria dello spazio, che deve essere immaginata come “un partner con il quale costruire un ragionamento e capire come e in che direzione evolvere. Immagino e ci auguriamo che questo sia il taglio che darà anche la nuova Commissione. In questo dialogo – prosegue Pasquali – immaginiamo possa essere di vantaggio creare, anche mutuando l’esperienza nazionale italiana, una sorta di cabina di regia: un punto in cui i diversi attori si mettono insieme per valutare, pianificare, condividere quelli che sono gli sviluppi” del settore, in particolare per quanto riguarda la componente dello sviluppo di applicazioni e servizi.