Dalla fine di dicembre, quando è emerso il primo caso, ad oggi, il nuovo coronavirus cinese ha provocato almeno 132 morti in Cina e una lista di contagiati che continua a crescere anche al di fuori dei confini cinesi. La comunità scientifica è al lavoro per cercare di contenere il più possibile la diffusione del virus e le autorità cinesi si sono dimostrate subito reattive e tempestive nel comunicare a livello internazionale quanto stava succedendo e agire di conseguenza.
Eppure tutto questo non basta a fermare il panico ingiustificato, la psicosi collettiva che si sta diffondendo in Italia e che sta portando a comportamenti sconsiderati e folli, spesso ridicoli e assurdi, espressione della società dell’anti-scienza e della sottocultura più dilagante. È così che nelle scorse ore è diventato virale un messaggio su Whatsapp che consiglia di “non andare nei negozi cinesi per un breve medio periodo, finché questo virus non sarà circoscritto e sconfinato”, come se entrare nei negozi cinesi significasse contagio automatico o come se evitarli fosse una soluzione reale. Come se questo non fosse già abbastanza folle, si stanno diffondendo comportamenti discriminatori nei confronti dei cinesi che vivono in Italia: per i teorici dell’Apocalisse, meglio stare il più lontano possibile da loro, evitare il contatto e addirittura di passar loro vicino.
Ad ogni notizia di un caso sospetto in Italia, si invocano santi e divinità affinché ci proteggano e si rievocano profezie bibliche sul destino dell’umanità, punita per i tanti mali che ha arrecato al mondo con il suo sviluppo. E così scatta la corsa alle mascherine protettive, come se in Italia fossimo in piena emergenza, se non addirittura il focolaio del virus stesso. E che dire della fake news sulla Tachipirina che proteggerebbe dal virus?
Ora, in preda al panico più totale perché si fanno abbindolare dalle fake news che circolano in rete, quelle stesse persone che si schierano contro i vaccini, contro le cause farmaceutiche che secondo le loro convinzioni guadagnano mucchi di soldi a spese della nostra salute, che credono nei complotti delle scie chimiche e della manipolazione del clima, che invitano ad evitare i cittadini cinesi, quelle stesse persone chiedono a gran voce che venga creato un vaccino per combattere il nuovo coronavirus 2019-nCoV. Ma come? Fino a poco fa, protestavano contro i vaccini, responsabili, secondo le loro assurde convinzioni, di provocare effetti avversi sulla salute umana, mentre hanno liberato il mondo da malattie che in passato hanno causato milioni di morti e che per colpa dei loro comportamenti folli e privi di qualsiasi base scientifica stanno tornando a fare tante vittime (come il morbillo), e ora invece ne richiedono uno? Ora invocano l’intervento della comunità scientifica e delle case farmaceutiche, quelle stesse che secondo loro lucrano sulla salute dell’uomo? Adesso, in preda al panico e alla disinformazione più totale, si rivolgono alla scienza, quella stessa scienza che ogni giorno minano, non si sa se consapevolmente o meno, a colpi di bufale.
È il caso di tornare alla realtà. È il caso che queste persone imparino a distinguere tra notizie vere e fake news, evitando così di diffondere informazioni sbagliate che con i mezzi di comunicazione attuali possono avere effetti enormi ed immediati, e soprattutto è il caso di affidarsi alla scienza, quella vera, e non sono nel caso del nuovo coronavirus, ma in generale.
A proposito del virus cinese, urge sottolineare che in Italia “non c’è alcuna emergenza e non c’è una necessità” di comprare mascherine protettive, come sottolineato dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, e soprattutto che bisogna evitare l’allarmismo, come sostengono tutti gli esperti del settore. Tutte le misure messe in atto nei giorni scorsi dall’Italia sono pienamente rispondenti a quanto indicato nelle linee guida diffuse dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. “Noi abbiamo fatto una scelta: fin dalle prime indicazioni Oms che non ha alzato il livello di guardia, noi siamo quelli che hanno tenuto il livello più alto possibile di allerta e proveremo a mantenere questo approccio di rigore e serietà evitando però allarmismo. Sul piano italiano ci siamo comportati come se fosse già stata dichiarata l’emergenza, alzando l’asticella il più possibile”, ha dichiarato Speranza ad “Adnkronos Live”. Tutti i casi sospetti in Italia finora si sono rivelati negativi, nessun caso del nuovo virus è stato registrato nel nostro Paese: in Italia, il virus non c’è.
L’assurdità dell’evitare i negozi cinesi, poi, va al di là di ogni logica. Se il problema fosse la merce, i negozi “italiani” non hanno forse tantissima merce che proviene dalla Cina? Forse quanti sostengono questa assurdità non sanno che i coronavirus hanno bisogno di un organismo vivente per sopravvivere e che quindi non possono diffondersi attraverso gli oggetti? È l’ignoranza più dilagante, accentuata dalla diffusione che i social network e internet oggi consentono di avere.
Non c’è alcun bisogno di evitare i negozi cinesi, non c’è nessun rischio a mangiare cinese né con i prodotti cinesi. Quello che bisogna fare è evitare i luoghi affollati e rinunciare per il momento ai viaggi in Cina o in altre zone in cui è presente il virus. E altro che l’omeopatia, come consiglia il governo indiano, l’unico modo per combattere questo virus è affidarsi alla scienza, quella stessa scienza che ha reso l’umanità così evoluta e che già in passato ha sconfitto malattie ed epidemie che prima dello sviluppo scientifico hanno ucciso milioni di persone.