Mezzo milione di persone deve lasciare le proprie case nelle Filippine per il timore di un‘imminente “eruzione esplosiva” del vulcano Taal, dopo quella improvvisa di ieri che ha prodotto una nuvola di cenere alta oltre 10km. L’eruzione potrebbe avvenire nell’arco di qualche giorno, forse solo di ore.
Per questi motivi, chiunque viva in un raggio di 17 chilometri dal cratere è stato sollecitato a mettersi al sicuro altrove. Decine di mezzi dell’esercito sono stati operativi oggi nell’area per facilitare l’evacuazione. Si calcola che almeno 25 mila persone siano già nei centri per evacuati e che siano molti di più quelle ospitate dai parenti. Ci sono anche molte persone che non sono riuscite a lasciare l’area per mancanza di trasporti adeguati, a causa della coltre di cenere che ha ricoperto le strade o della scarsa visibilità. Le autorità segnalano anche residenti di villaggi che cercano di rimanere nelle loro case nonostante i rischi, anche per salvare il bestiame.
Anche se fortunatamente non si segnalano vittime, i disagi per la popolazione sono già enormi. L’aeroporto di Manila ha parzialmente riaperto questa sera dopo la cancellazione di almeno 500 voli, ma scuole, uffici pubblici e molte aziende sono rimasti chiusi e lo saranno anche domani, con gli abitanti invitati a non uscire e un’aria che puzza di zolfo. Le maschere protettive sono esaurite in molti negozi e alcuni che ancora le vendono hanno alzato i prezzi fino a dieci volte, nonostante le minacce di sanzioni delle autorità.