Il nuovo coronavirus che ha infettato quasi 300 persone in Cina, provocando finora 6 morti, appartiene a una famiglia di “virus molto diffusi in natura, il cui serbatoio è costituito dagli animali. E’ il terzo, dopo Sars (Sindrome respiratoria acuta grave) e Mers (Sindrome respiratoria del Medio Oriente) ad aver dimostrato la capacità di fare il salto di specie da animale a uomo, e ora di passare da uomo a uomo. E certo dopo le ultime notizie il livello di allerta è alto“: lo ha dichiarato all’AdnKronos Salute Pier Luigi Lopalco, professore di Igiene e Medicina preventiva all’università di Pisa, secondo cui “non si tratta di una notizia negativa: le autorità tengono occhi e orecchie aperte, pronti a intercettare eventuali casi” anche in Italia. “E’ cruciale capire in che percentuale questo virus dà malattia lieve: la Sars provocava molti casi gravi e questo paradossalmente ha aiutato a individuare e trattare i pazienti, bloccando la diffusione. Se invece in molti casi i sintomi sono sfumati, le persone tenderanno a non andare nemmeno dal medico, sfuggendo alle maglie della sanità e diffondendo il virus“.
E’ fondamentale “in questa fase la massima trasparenza: le informazioni che arrivano dalla Cina devono essere complete e l’auspicio è che sia davvero così, a differenza di quanto accaduto ad esempio con la Sars“.