Previsioni Meteo – E’ confermata l’irruzione di aria fredda tra domenica 5 gennaio e il giorno dell’Epifania, lunedì 6. Oramai, i modelli sono tutti concordi circa l’avvento di questo secondo RAID di aria artica continentale verso buona parte dell’Italia. Abbiamo già avuto modo di sottolineare, però, che si tratterà di una irruzione in un contesto barico caratterizzato da una pressione decisamente alta, con correnti fredde che scorreranno lungo il margine orientale di un’alta pressione che si mostrerà, a questo giro, piuttosto tenace, poco scalfita in corrispondenza del territorio italiano.
La resistenza anticiclonica eviterà una sostanziale instabilità verso le regioni colpite con fenomeni, associati alla discesa di aria fredda, davvero scarsi e molto localizzati.
Le aree più colpite da questa irruzione saranno quelle del medio-basso Adriatico, le centro-meridionali appenniniche e il Sud Italia. Nella prima immagine è visibile in colorazione blu tutta l’area italiana ove irromperà con maggiore sostanza l’aria fredda. L’immagine rappresenta le anomalie a 1500 m circa, con valori che saranno diffusamente fino a -8°C sotto la media e aria fredda che penetrerà con maggiore efficacia sull’Appennino centro-meridionale e su Est Sicilia. Da evidenziare anche come l’Italia settentrionale, il medio-alto Tirreno e la Sardegna, siano solo parzialmente interessati da refoli freddi e come, invece, sulle Alpi addirittura prevalga un’anomalia positiva decisamente pronunciata, quindi aria fredda per nulla influente su questi settori, salvo poi qui il consueto freddo notturno per irraggiamento.
Nella seconda immagine abbiamo evidenziato, invece, la differenza di temperatura al suolo, specie nelle ore diurne, cioè di quanto la temperatura diminuirà rispetto ai valori attuali. È evidente come il calo diurno sarà consistente con valori da 1-2-4-6°C, ma fino anche a 10°C in meno. Naturalmente il calo più sostanzioso lo ritroveremo ancora sulle regioni meridionali, in particolare tra Est Campania, Lucania, aree interne pugliesi e Centro Nord Calabria. Al calo termico si assoceranno venti spesso sostenuti settentrionali, con raffiche ricorrenti fino a 70/80 km/h, specie su Centro Sud Appennino e Nord Sicilia, ma anche punte fino a 130 km/h sui monti settentrionali siciliani, 100/110/115 km/h su quelli dell’Avellinese meridionale, del Nord Salernitano e sul Pollino.
Infine, un quadro di massima dove potranno esserci locali precipitazioni sotto forma nevosa. Ribadiamo che l’irruzione prossima non sarà caratterizzata da instabilità significativa. I centri di bassa pressione si porranno piuttosto lontani dall’Italia, come visibile dalla prima immagine, con minimo in prossimità della Grecia, quindi le vorticità in corrispondenza dei nostri settori saranno fiacche.
Qualche addensamento sarà determinato da un modesto carico di umidità che le correnti fredde acquisteranno sorvolando l’Adriatico e dall’incentivo orografico determinato dai rilievi verso cui esse impatteranno. Si tratterà di fenomenologia molto localizzata e perlopiù debole, ma qualche imbiancata o persino alcuni centimetri localmente sono attesi. Nell’ultima immagine sono evidenziate le aree che saranno più interessate da fiocchi. Per quanto riguarda il Centro, si tratterà in particolare di rilievi tra le Marche meridionali, l’estremo Nordest del Reatino e buona parte delle aree interne abruzzesi, localmente anche molisane. L’incidenza nevosa, tuttavia, non andrà oltre l’imbiancata sui 500 m o solo localmente 1/2 cm intorno ai 1200 m. Più o meno stessa consistenza sui rilievi lucani occidentali e meridionali e grosso modo alle medesime quote, magari soltanto un po’ più in basso localmente. Qualcosa in più, invece, sui rilievi centro settentrionali nella Calabria, soprattutto sulla Sila, anche qui con imbiancate a partire dai 3/500 m, ma possibili anche alcuni centimetri fino a 4/7 cm, localmente.
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