Previsioni Meteo – Un’ultima indagine barica sul medio-lungo periodo, evidenzia una sostanziale assenza, per diversi giorni ancora, di incidenze depressionarie significative sul bacino centrale del Mediterraneo. Per significative intendiamo, naturalmente, azioni depressionarie perturbate di tipo schiettamente invernale, ossia caratterizzate da attività ciclonica alimentata da aria fredda e condizioni di maltempo per almeno 3/4 giorni. Traspaiono, invece, delle medie anse cicloniche di matrice nordatlantica che, dopo un periodo di maggiore bel tempo verso metà della settimana corrente, potrebbero raggiungere l’Italia e portare nubi e qualche pioggia in approssimazione al prossimo fine settimana.
Queste ondulazioni instabili atlantiche, dovrebbero concretizzarsi con maggiore efficacia soprattutto sulle regioni centro-settentrionali, specie tirreniche, su quelle centro-orientali del Nord e sul Nord Appennino. Stando ai dati attuali, a partire già da venerdì 24 e poi soprattutto per il corso di sabato 25, nubi con rovesci e piogge anche di una certa consistenza dovrebbero arrivare su queste regioni, localmente associate anche a nevicate fino in media-alta collina sul Nord Appennino e sulle Alpi. Poca incidenza di questa fase instabile verso Sud, se non con qualche addensamento e piogge locali nel corso di domenica 26 e, già dal giorno festivo, progressivo miglioramento anche al Nord. A seguire, qualche giornata di tempo migliore in via generale o magari altri piccoli cavi nordatlantici che potrebbero portare addensamenti irregolari e qualche pioggia sparsa da Nord a Sud nella fase 27/29 gennaio.
Qualche novità, invece, traspare da alcune proiezioni dei centri di calcolo (a dire il vero con maggiore nitidezza la parte di quello americano GFS, minore convinzione da parte del modello europeo ECMWF), circa una possibile evoluzione per i cosiddetti “giorni della merla”, ossia gli ultimi 3 di gennaio. Giorni convenzionalmente i più freddi dell’anno e nel corso dei quali, appunto, il modello americano, specie tra il 30 e il 31, ipotizza una possibile azione artica continentale meridiana per temporaneo spostamento più a Ovest dell’alta pressione e maggiore incidenza di nuclei freddi proprio verso il bacino centrale del Mediterraneo. Potrebbe essere l’occasione, secondo lo schema proposto dal modello in questione, seconda immagine, per una più seria irruzione di aria fredda con obiettivo le regioni centro-meridionali e adriatiche. Tuttavia, ribadiamo, non c’è molta convinzione da parte di altri modelli nel prospettare questo scenario.
Data anche la distanza temporale che ci separa con la fine del mese, rimandiamo ai successivi aggiornamenti per confermare eventualmente un rischio di tempo più freddo per i “giorni della merla”.