Da un lato ci sono i soliti gretini ossessionati dal global warming antropico e dal catastrofismo climatico, dall’altro gli appassionati con la smania di gelo e nevicate che come al solito a inizio stagione si lasciano andare a crisi isteriche se già a Natale o a Capodanno non c’è la neve in collina al Sud (circostanza rarissima). La realtà, ovviamente, è tutta un’altra. Innanzitutto, partiamo dal presupposto che il meteo è una cosa e il clima è un’altra. Il fatto che – ad esempio – Dicembre sia stato un mese caldo in Italia e in Europa, non significa nulla sull’andamento climatico che si misura su altre scale, cioè su lunghi periodi e sempre a livello globale.
Poi, su quest’inverno (che è soltanto appena iniziato) dobbiamo dire che al Sud sta facendo sul serio eccome. Dopo l’intensa irruzione di freddo e neve di fine Dicembre, in queste ore ne sta iniziando un’altra che determinerà un’Epifania molto fredda in tutto il Sud. Non ci saranno nevicate significative (anche se in Sila cadrà un altro po’ di neve, lì dove la scorsa settimana ci erano stati accumuli copiosi fin in collina), ma le temperature si manterranno ben al di sotto delle medie del periodo con forti venti di tramontana che stasera hanno già raggiunto 118km/h a Castrignano de’ Greci, nel Salento, e 95km/h a Martina Franca, sulle Murge. A Potenza abbiamo già 0°C, a Campobasso +2°C, a Matera e Vibo Valentia +4°C, a Catanzaro e Cosenza +6°C, a Foggia +7°C, a Bari, Taranto, Lecce e Brindisi +8°C, a Reggio Calabria e Catania +9°C, nonostante il forte vento che evita l’inversione termica. E siamo solo all’inizio di questa seconda irruzione fredda della stagione per il Sud, abbastanza precoce rispetto al normale percorso dell’inverno meridionale (dove, ricordiamolo sempre, il mese di Marzo è più freddo di Dicembre).
Al Nord, invece, l’Anticiclone sta determinando un lungo periodo mite e soleggiato, con temperature di gran lunga superiori alla norma. Tuttavia a metà Dicembre avevamo avuto qualche nevicata in pianura Padana, e sulle Alpi in autunno ha nevicato moltissimo. L’Anticiclone è la figura barica Regina dell’Inverno al Nord: stanno mancando le nebbie, perchè l’aria è più secca rispetto alla classica umidità di questo periodo. Nulla di così esageratamente anomalo, quindi. Soprattutto nella prospettiva di una stagione che deve ancora iniziare.
Nei prossimi 10 giorni avremo ancora l’Anticiclone, ma al Sud continuerà a fare decisamente freddo (vedi mappe nella gallery a corredo dell’articolo): le temperature non saliranno mai sopra le medie del periodo da Roma in giù. Rimarranno più o meno sempre in linea con le medie, anche da Martedì 7 (quando si concluderà l’irruzione fredda dell’Epifania), o in alcuni casi saranno addirittura inferiori alle stesse medie soprattutto nelle minime notturne. Continuerà a fare freddo, quindi, soprattutto in Puglia, in Basilicata, Campania, Molise, Calabria e Sicilia, dove l’inverno sta facendo sul serio. Per il passaggio di un piccolo ciclone sul nord Africa, nel prossimo weekend potremmo avere addirittura qualche pioggia, con nevicate sui rilievi fino a quote collinari.
E la stagione è ancora lunghissima, ecco perchè il freddo è dietro l’angolo anche per il Nord. Non sarebbe la prima volta che il freddo iniziasse a fare sul serio nella seconda metà di Gennaio. Nella storia sono tantissime le stagioni invernali in cui non solo a Gennaio, ma persino a Novembre e Dicembre aveva fatto caldo senza nevicate ne’ ondate di freddo. E al solito gli appassionati iniziavano a blaterare di “anno senza inverno” e fandonie simili, per poi ritrovarsi sommersi dalla neve e alle prese con temperature polari nei due mesi successivi. Febbraio e Marzo, appunto.
Tra i quattro inverni più freddi e nevosi dell’ultimo secolo in Italia (1929, 1956, 1985 e 2012) ce ne sono due (1956 e 2012) che sono, appunto, iniziati … a Febbraio! In quelle stagioni da record, infatti, fino a fine Gennaio non c’era stata neve ne’ si erano verificate ondate di freddo degne di nota. Anzi. Gli Appennini e le Alpi erano privi di neve persino ad alta quota! Poi a Febbraio la situazione è cambiata e l’Italia è piombata nella morsa di un freddo senza precedenti, con la neve fin su Roma, Napoli e persino sulle coste del Sud. Fu meno eclatante, ma anche nel 2003 l’inverno iniziò a Febbraio dopo un bimestre Dicembre-Gennaio molto caldo, e proseguì addirittura fino ad Aprile con nevicate sulle coste del Sud e freddo anomalo persino a Pasqua.
Infine, per smentire il luogo comune secondo cui non fa più freddo “come una volta” e non nevica più “come una volta”, basta ricordare le ondate di gelo e neve eccezionali che si sono verificate in Italia negli ultimi anni. Abbiamo già fatto riferimento al 2012, che appena 8 anni fa ha fatto registrare una delle stagioni più fredde e nevose di sempre nel nostro Paese. E anche il Gennaio 2017, appena due anni fa, rientra tra gli episodi di freddo più importanti della storia per il Sud dell’Italia, con tanta neve fino a bassa quota. E a proposito del Sud, non si può dimenticare quello che è successo tra il 30 Dicembre 2014 e il 1° Gennaio 2015, con temperature record fino a -1°C sulle coste più meridionali della Sicilia e le abbondanti nevicate fin sulle spiagge più calde del nostro Paese, in Sicilia e Calabria. Successivamente, a metà Marzo 2015, abbiamo avuto la storica nevicata di Capracotta e Pescocostanzo: con oltre 250cm di neve caduti in 24 ore, sono entrate nella storia per le località più nevose del mondo in un solo giorno! E anche nel 2016 avevamo avuto una fine di Dicembre molto fredda e nevosa (sempre e solo al Sud, però). Insomma, anche negli ultimi anni si sono verificati numerosi episodi di freddo e neve anzi, soprattutto al Centro/Sud se ne sono verificati addirittura molti (5 degni di nota storica negli ultimi 6 anni). Non è affatto vero, quindi, che “non ci sono più gli inverni di una volta” e che “i bambini di oggi non potranno emozionarsi con la neve come le generazioni passate”.
E ricordatevi sempre: mai dare sentenze su una stagione, finchè quella stagione non è finita. E da qui all’equinozio di primavera, che quest’anno cade il 20 Marzo, c’è ancora tanta di quella strada…