Previsioni Meteo stagionali – Il termine più appropriato che traspare dalle ultimissime indagini sui parametri teleconnettivi in riferimento al prosieguo stagionale è senz’altro, “dinamismo”. Più di qualcosa, infatti, sembra cambiare a partire dalla terza decade di gennaio e poi, magari, anche per il corso di febbraio. Dalla lettura dei maggiori parametri esaminati sul lungo periodo, verrebbero via via meno i presupposti per una circolazione “stagnante”, come quella che sta caratterizzando, grosso modo, questa prima parte di gennaio.
In particolare, i venti zonali stratosferici, dopo ancora qualche picco di velocità appena dopo metà mese, sono previsti in apprezzabile calo verso la terza decade, significando ciò una progressiva, minore compattezza del Vortice Polare Stratosferico e con riflessi più rilassanti anche su quello Troposferico. Naturalmente, le vicende Stratosferiche da sole potrebbero non essere determinanti i movimenti in Troposfera ma, se a queste azioni predisponenti nelle sezioni atmosferiche più alte, se ne associano altre significative, allora le possibilità di cambiamento nel senso di circolazione più dinamica, crescono sensibilmente.
Circa le vicende influenti la circolazione più propriamente troposferiche, in questo caso ancor più semplicemente oceaniche, rileviamo le SST atlantiche, ossia le temperature superficiali dell’Oceano a noi più vicino, le quali vanno modellandosi in modo chiaramente predisponente blocchi atlantici o tra Atlantico e Ovest Europa, magari con maggiore propensione a blocchi medio-alti. A proposito di blocchi, per di più, vanno rilevati i dati relativi alla cosiddetta wave 2, ossia l’onda dinamica atlantica, la quale è prevista particolarmente pimpante, in termini di attitudine a “propulsioni meridiane”, proprio per gli inizi della terza decade di gennaio. Per le stesse date tutto il quadro descrittivo appare predisponente un apprezzabile cambio di circolazione: indici AO, NAO e PNA, attualmente fortemente positivi i prime due, fortemente negativo l’ultimo, sono previsti convergenti verso la neutralità.
Tutte indicazioni che lascerebbero supporre, a iniziare dalla terza decade di gennaio e poi magari con possibili altre presentazioni nel corso di febbraio, scenari barici del tipo indicato nella terza immagine. In questo contesto, potrebbero esserci anche due opzioni nell’orientamento dell’aria fredda: una prima, in sfondamento verso il Mediterraneo centro occidentale, con possibili fasi di maltempo invernale più durature e più coinvolgenti l’intero territorio nazionale, benché magari a carattere più freddo soprattutto al Centro Nord; una seconda, con direttrice più settentrionale quindi maggiore coinvolgimento dei settori del medio-basso Adriatico, appenninici e meridionali. Naturalmente se tutto il quadro predittivo fosse confermato andrebbero computate anche entrambe le tipologie di azione dell’aria fredda, magari in fasi diverse nel prosieguo invernale. Stando ai dati attuali, una prima fase più a rischio azione invernale per l’Italia potrebbe correre dal 20 al 25/26 gennaio.
Infine, riteniamo utile evidenziare, sempre in possibile chiave di recrudescenza invernale per la seconda parte della stagione, un dato di rilievo registrato proprio nelle ultimissime proiezioni odierne del modello europeo ECMWF e inerente la circolazione nella stratosfera equatoriale. Per la prima volta, dalle proiezioni del modello, si evidenzia una inversione, seppure appena embrionale, dei venti zonali anche sui 50 hpa, sui 20.000 metri circa. Se questo dato continuasse ad essere confermato nei prossimi aggiornamenti, vorrebbe dire che un importante indice invernale, la QBO (Quasi Biennal Oscillation) potrebbe, più verosimilmente nel corso di febbraio, cambiare segno e girare a negativa. Una QBO negativa, un Solar Flux ai minimi, nonchè condizioni ENSO di Nino Modoki, potrebbero determinare condizioni invernali davvero significative e ad ampia scala sull’Europa, con anomalie geo-potenziali alla stregua di quelle rappresentate nell’ultima immagine.
La redazione di MeteoWeb seguirà costantemente l’evoluzione di tutti gli indici teleconnettivi influenti sul prosieguo invernale, apportando aggiornamenti settimanali sui possibili aspetti circolatori caratterizzanti la stagione in corso.