E’ indubbia l’importanza di sottoporsi agli screening oncologici per la diagnosi precoce di alcuni tipi di cancro: lo scopo è quello di diagnosticare un tumore ancora prima che questo dia segni e sintomi della propria esistenza, per avere più scelte terapeutiche e, di conseguenza, maggiori probabilità di guarigione.
La dottoressa Renata Gili ha dedicato all’argomento un interessante approfondimento, pubblicato su Medical Facts, il magazine online di informazione scientifica e debunking delle fake news, con la direzione scientifica del virologo Roberto Burioni.
“Oltre all’importanza della prevenzione, conducendo uno stile di vita sano e sottoponendosi agli screening oncologici, è fondamentale anche saper riconoscere precocemente i sintomi con i quali un tumore potrebbe presentarsi“, spiega l’esperta. “È certamente vero che se un tumore si trova in una fase già sintomatica significa che lo stadio di malattia è più avanzato rispetto a una fase non ancora sintomatica: ma avanzato quanto? Sempre più Paesi stanno introducendo campagne di sanità pubblica, per aumentare la consapevolezza delle persone sull’importanza di andare dal medico nel caso di comparsa di alcuni sintomi frequentemente collegati all’insorgenza di un tumore. Insomma, la diagnosi precoce è fondamentale: se non si riesce a diagnosticare un tumore quando ancora non dà sintomi, bisogna fare in modo che esso venga diagnosticato per lo meno quando ancora non è in uno stadio troppo avanzato, per esempio prima che questo si diffonda ad altri organi attraverso le metastasi.”
Sulla rivista scientifica The Lancet Oncology, prosegue la dott.ssa Gili, “è uscito un interessantissimo studio proprio su questo tema. La domanda è: i sintomi più comuni attraverso i quali alcuni tumori si presentano sono sempre collegati a uno stadio avanzato di malattia? Il lavoro è stato condotto analizzando quasi 8 mila pazienti con diversi tipi di tumore. Sono stati presi in considerazione alcuni segni e sintomi comuni di presentazione di un tumore, tra i quali: dolore addominale o toracico, mal di schiena, comparsa di un nodulo al seno, comparsa di stipsi o di diarrea prolungate, difficoltà respiratorie, modifica del colore o della forma di un neo, tosse, stanchezza, presenza di sangue nella pipì o bruciore nel farla, comparsa di un “rigonfiamento” più o meno grande sul collo, sanguinamento rettale o perdita di peso.
I risultati dello studio dimostrano come a eccezione di alcuni, come per esempio la comparsa di un rigonfiamento al collo che ha più probabilità di essere correlato a un tumore in fase molto avanzata, la maggior parte dei segni e dei sintomi era presente in persone cui era stato diagnosticato un tumore in fase non particolarmente avanzata. E quindi associato a una maggiore probabilità di guarigione con le opportune terapie.”
In sintesi, “i sintomi attraverso i quali più comunemente si presenta il cancro possono essere associati a tumori in diverse fasi di malattia, che spesso, però, non sono in una fase avanzata. Deve, quindi, aumentare la consapevolezza di rivolgersi al medico, in quanto essi potrebbero essere un campanello d’allarme per l’individuazione di un tumore a uno stadio ancora aggredibile dalla terapia. Ovviamente, il più delle volte, sono sintomi aspecifici e comuni a molte patologie: il mal di pancia e la diarrea saranno nella maggior parte dei casi una gastroenterite, la tosse una bronchite e il sangue nella pipì può comparire anche in una banale cistite. In alcuni casi, però, questo potrà spingere il medico di famiglia, se lo ritiene necessario, a fare alcuni esami di approfondimento.”
Insomma, conclude l’esperta, “uno stile di vita sano, sottoporsi a screening periodici e comunicare al proprio medico la comparsa di sintomi costituiscono un buon pacchetto di prevenzione e cura da tenere sempre con sé, per combattere tumori e non solo.”
Fonti:
Minjoung Monica Koo, et al. Presenting symptoms of cancer and stage at diagnosis: evidence from a cross-sectional, population-based study. Lancet Oncol 2020; 21: 73–79
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