Smog Torino: troppi incendi ‘fuorilegge’ di sterpaglie

L'appello, rivolto agli abitanti delle aree rurali e suburbane, arriva dalla Città Metropolitana, anche se il divieto, nel periodo dal 1 novembre al 31 marzo, è regolamentato da una legge regionale in vigore dal 2018
MeteoWeb

Non bruciare sterpaglie e scarti vegetali per non aggravare l’inquinamento atmosferico. L’appello, rivolto agli abitanti delle aree rurali e suburbane, arriva dalla Città Metropolitana, anche se il divieto, nel periodo dal 1 novembre al 31 marzo, è regolamentato da una legge regionale in vigore dal 2018.

Gli agenti della Citta’ Metropolitana di Torino con qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria e le Guardie Ecologiche Volontarie – si legge in una nota – constatano spesso nelle zone rurali e suburbane violazioni al divieto di abbruciamento di materiali vegetali in orti, giardini e aziende agricole”.

Barbara Azzara’, consigliera metropolitana delegata all’Ambiente – fa osservare le conseguenze dei “piccoli incendi di materia vegetale. Sono considerati – spiega – non inquinanti da molti cittadini, – ma provocano un peggioramento notevole nella qualita’ dell’aria, gia’ molto compromessa. Inoltre l’orografia e le condizioni meteo del nostro territorio fanno si’ che il fumo prodotto dagli abbruciamenti ristagni e venga anche portato verso le zone piu’ basse della pianura e verso Torino, peggiorando ulteriormente la qualita’ dell’aria”.

La violazione del divieto di bruciare sterpaglie e altri scarti vegetali nei mesi invernali comporta una sanzione di 400 euro, “che punisce – conclude Barbara Azzara’ – un comportamento facilmente evitabile conferendo il materiale ai consorzi che gestiscono la raccolta dei rifiuti”.

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