Virus Cina, mobilitati centinaia di medici: secondo caso negli Usa, 2 casi accertati in Francia

Sono 897 i casi accertati in Cina di contagio del nuovo coronavirus nCOV-2019, mentre i morti si sono attestati a quota 26: e' l'ultimo bollettino aggiornato alle 22 locali (15 in Italia) diffuso dai media cinesi
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Sono 897 i casi accertati in Cina di contagio del nuovo coronavirus nCOV-2019, mentre i morti si sono attestati a quota 26: e’ l’ultimo bollettino aggiornato alle 22 locali (15 in Italia) diffuso dai media cinesi. Tra le quasi 40 province, regioni e municipalita’ speciali che compongono amministrativamente la Cina, solo il Tibet risulta ancora privo di casi.

La Cina ha deciso di mobilitare i suoi medici militari per aiutare a contenere l’epidemia di coronavirus a Wuhan. Lo riferiscono i media statali. Secondo l’emittente cinese Cctv, il Comando militare centrale ha ordinato ai camici bianchi con le stellette di andare in aiuto dei medici e degli infermieri civili. In particolare 40 ufficiali medici dell’ospedale militare della città hanno già iniziato a lavorare nell’unità di terapia intensiva del Pulmonary Hospital di Wuhan.

2 casi accertati in Francia: “Probabile che ce ne siano altri”

Due casi di coronavirus sono stati confermati in Francia dal ministero della salute, secondo quanto scrive l’Afp su Twitter, aggiungendo che sono i primi casi conosciuti di contagio in Europa. “È probabile che ci siano altri casi. È un incendio e bisogna circoscriverlo“, ha dichiarato il ministro della salute francese, Agnès Buzyn, dopo aver confermato i primi due casi nel paese. Buzyn ha consigliato “ai viaggiatori che rientrano dalla Cina, al minimo segnale di non presentarsi alle urgenze” ma chiamare il servizio predisposto “che viene a prendere la persona a domicilio e la ricovera, consentendo così di metterla in isolamento”.

I due casi sono stati accertati a Parigi e a Bordeaux. Lo riferisce Le Figaro. In particolare, “il paziente di Bordeaux ha 48 anni, tornava dalla Cina ed era passato per la città di Wuhan. Ha lamentato i sintomi ieri, 23 gennaio“, ha riferito il ministro. Il paziente “è ospedalizzato da ieri a Bordeaux, in una camera isolata. È stato in contatto con una decina di persone dal suo arrivo in Francia“. L’uomo, di origine cinese, risiede nel dipartimento della Gironda ed era andato a Wuhan per ragioni di lavoro. Circa il paziente contagiato dal coronavirus a Parigi, e che si trova ricoverato all’ospedale Bichat, si hanno al momento minori dettagli: “Sappiamo che questa persona ha fatto un viaggio in Cina, ma non sappiamo se abbia soggiornato a Wuhan“, ha riferito ancora il ministro della Sanità.

Cinque casi sospetti in Messico

5 persone sono sotto osservazione in Messico, sottoposte a specifiche analisi per rilevare l’eventuale contagio da coronavirus. Lo riferisce la tv Milenio. La Direzione generale di epidemiologia messicana, per la tv, ha annunciato che l’ultimo caso localizzato è quello di una donna di 28 anni, che risiede a Città del Messico, e che presenta sintomi sospetti dal 19 gennaio, quando è rientrata da un viaggio a Wuhan. Gli altri casi riguardano un uomo, una donna e una bambina, di 42, 37 e due anni, a Tepatitlan e di un uomo di 31 anni in quello di Morelia.

Confermato il secondo caso negli Usa e il primo in Nepal

Le autorita’ sanitarie americane hanno confermato il secondo caso di coronavirus negli Stati Uniti. Si tratta di una donna di Chicago tornata dalla citta’ cinese di Wuhan, dove si trova il focolaio dell’infezione. Le persone tenute attualmente sotto controllo negli Usa sono 63.

I controlli sui casi sospetti, informano i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), sono attualmente in corso in ben 22 stati Usa. “Crediamo che al momento i rischi immediati per i cittadini americani siano bassi, anche se la situazione si sta evolvendo rapidamente”, ha detto la la direttrice del Centro nazionale per l’immunizzazione Nancy Messonier. Il primo caso negli Stati Uniti era stato accertato nei giorni scorsi in un ospedale di Seattle, nello stato di Washington.

Il Nepal ha annunciato il primo caso confermato di contagio da coronavirus. Si tratta del primo nel Sud dell’Asia.

Negativi i casi sospetti in Spagna e Gran Bretagna

Sono risultati tutti negativi i 14 casi sospetti di contagio da coronavirus rilevati in Gran Bretagna. “Siamo tutti d’accordo sul fatto che il rischio per il pubblico del Regno Unito rimanga basso, ma ad un certo punto potrebbero esserci casi nel Regno Unito”, ha affermato il direttore sanitario Chris Whitty.

“Abbiamo provato e testato misure in atto per rispondere. Il Regno Unito e’ ben preparato per questo tipo di casi, con un’eccellente prontezza contro le malattie infettive”. Whitty ha affermato inoltre che a Heathrow sara’ istituito un “centro di sanita’ pubblica” a partire da oggi, composto da medici e altri funzionari della sanita’ pubblica.

Sono risultati negativi i due casi sospetti di coronavirus esaminati in Spagna. Lo riporta il quotidiano El Mundo. Le due persone sottoposte agli accertamenti erano rientrate da poco dalla citta’ cinese di Wuhan, centro del focolaio.

McDonald e Disney chiudono in alcune città cinesi

Misure drastiche per prevenire il contagio con il coronavirus sono state prese oggi in Cina dai colossi americani del fast-food McDonald’s, e dell’ intrattenimento, Disney. McDonald’s ha chiuso i suoi ristoranti e punti vendita in cinque citta’ cinesi e sta rafforzando i protocolli sanitari in tutti i fast-food della catena in Cina. Sbarrati sino a data da destinarsi sono i ristoranti McDonald a Wuhan, Ezhou, Huanggang, Qianjiang e Xiantao.

Ossia tutte le aree in cui sono entrate in vigore le nuove restrizioni a viaggi implementate dalle autorita’ cinesi. Aperti invece i ristoranti dove i trasporti funzionano ancora normalmente. Quanto alla Disney, il mega-parco e il resort di Shanghai hanno anch’essi chiuso gli ingressi a tempo indeterminato, nonostante le previste celebrazioni del nuovo anno lunare.

“La decisione – dice l’azienda – e’ in risposta alla necessita’ di prevenzione e controllo dell’epidemia del coronavirus”. La Disney rimborsera’ biglietti e prenotazioni.

Mobilitato personale medico: centinaia in viaggio per Wuhan

La Cina sta mobilitando il suo personale medico per aiutare Wuhan, città al centro del nuovo focolaio di coronavirus (2019-nCoV), che fino ad ora ha contagiato 880 persone, con 26 decessi. Il primo gruppo di 135 operatori sanitari dagli ospedali di Shanghai volerà a Wuhan questa notte. Shanghai invierà invece 405 medici in tre gruppi a Wuhan.

Ma Xin, vice presidente dell’Ospedale Huashan affiliato all’Università Fudan di Shanghai, ha dichiarato che appena un’ora dopo aver emesso un avviso di reclutamento in ospedale sono state istituite tre squadre, ognuna delle quali composta da un medico e tre infermiere, pronte a partire per la città al centro del contagio. Un altro gruppo di 205 fra medici e infermieri esperti di nove ospedali della provincia del Guangdong è pronto a dirigersi a Wuhan, come ha dichiarato Tan Linling, un funzionario della Commissione sanitaria provinciale.

Medici, infermieri ed esperti di Zhejiang e Sichuan sono stati selezionati o si sono offerti volontari per ‘entrare in campo’. Intanto proprio a Wuhan verrà costruito un ospedale ‘ad hoc’ da 25.000 metri quadrati con 1.000 posti letto, che dovrebbe essere completato e messo in funzione prima del 3 febbraio. “Abbiamo mobilitato tutti i lavoratori rimasti a Wuhan per lavorare a turni e garantire la costruzione 24 ore su 24”, ha dichiarato Zhang Chongxi, direttore generale della compagnia stradale e dei ponti della Wuhan Construction.

Le ‘priorità sono le cure agli anziani e ai casi gravi’

La Commissione nazionale sanitaria cinese ha deciso di dare priorita’ agli anziani e alle persone con problemi di salute pregressi nella cura dei casi di polmonite causati dal nuovo coronavirus (2019-nCoV). Le principali istituzioni mediche dovrebbero creare speciali gruppi di esperti per concentrarsi sulla cura di questi casi e fare del loro meglio per ridurre la mortalita’, secondo quanto comunica la Commissione nelle linee guida terapeutica consigliata.

L’autorita’ sanitaria ha sottolineato l’importanza della formazione del personale presso le istituzioni mediche per migliorare la loro capacita’ di verificare e diagnosticare la polmonite correlata al 2019-nCoV. La Commissione ha promosso gli sforzi per rafforzare la protezione del personale e la disponibilita’ di medicinali e rifornimenti nelle istituzioni mediche. E ha inoltre sottolineato che i governi di tutte le regioni a livello provinciale non devono nascondere la verita’ sui casi gravi dell’epidemia di polmonite.

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