World Cancer Day: le battaglie contro il cancro vinte dalla ricerca dal 2000 ad oggi

Martedì 4 febbraio si celebra la ventesima edizione del World Cancer Day, la Giornata mondiale contro il cancro
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Martedì 4 febbraio si celebra la ventesima edizione del World Cancer Day, la Giornata mondiale contro il cancro, indetta nel 2000 dalla Union for International Cancer Control (UICC). L’obiettivo è sensibilizzare e mobilitare la comunità internazionale contro il cancro, una malattia che è ancora oggi una priorità a livello mondiale: solo nel nostro Paese nel 2019 sono stati diagnosticati 371.000 nuovi casi, più di 1000 al giorno.

Ma sono molte le battaglie vinte grazie alla ricerca e alla cura negli ultimi vent’anni, che si riflettono nel parallelo, continuo aumento della sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi, almeno nei Paesi occidentali.

In questa occasione Fondazione AIRC fa il punto sui principali traguardi ottenuti dai ricercatori che lavorano ogni giorno per i pazienti, per le loro famiglie, sostenuti dall’impegno dei volontari e dei donatori che ogni anno rinnovano la loro fiducia ad AIRC. Sottolineando così uno dei messaggi portanti del World Cancer Day – “Every action counts”, ogni azione conta – come ricorda il video della campagna: https://youtu.be/9MsMXR-gqbc

Dalla “rivoluzione genomica” iniziata attorno al 2000, con l’annuncio della prima bozza della sequenza del genoma umano, che ha consentito di identificare molti geni coinvolti nel cancro e di sviluppare trattamenti sempre più precisi, siamo oggi arrivati ai progressi dell’immunoterapia, che potenzia le difese del nostro organismo per combattere il tumore. In parallelo vi sono nuovi approcci nella somministrazione della chemioterapia, che continua a essere il trattamento più importante in assenza di altre terapie mirate, e una maggiore comprensione del ruolo dell’alimentazione, dell’esercizio fisico e dell’importanza di smettere di fumare nella prevenzione dei tumori.

L’Italia ha contribuito in maniera decisiva a molti di questi risultati e continua a rappresentare un’eccellenza internazionale nell’ambito della ricerca oncologica, come testimoniano le pubblicazioni dei nostri scienziati e il dato per numero di guarigioni, che ci pone al vertice in Europa: nel nostro Paese, attualmente, quasi 3,5 milioni di persone hanno superato una diagnosi di cancro e in molti casi hanno un’aspettativa di vita paragonabile a quella di chi non si è mai ammalato (fonte dei dati: I numeri del cancro in Italia, 2019 a cura di AIRTUM, AIOM e Passi).

Ma c’è ancora molto da fare: nel 2019 l’Organizzazione mondiale della sanità ha incluso le malattie non trasmissibili, incluso il cancro, fra le dieci principali minacce alla salute pubblica. “Progress is possible”, il progresso è possibile, ribadisce la campagna del World Cancer Day, ma c’è bisogno dell’impegno di tutti.

L’invito a partecipare a questa mobilitazione è rivolto anche alle aziende. Ticketmaster, leader mondiale nella vendita di biglietti per l’entertainment – concerti, festival, sport, teatro e molto altro – in occasione del World Cancer Day lancia in 22 Paesi una campagna di raccolta fondi a sostegno della ricerca oncologica. In Italia, in particolare, ha siglato una partnership con AIRC sostenendo concretamente il lavoro dei ricercatori con una donazione. Inoltre dal 3 al 9 febbraio sensibilizzerà i suoi clienti sull’importanza della ricerca.

2000-2020: I PRINCIPALI RISULTATI E SUCCESSI CONTRO IL CANCRO

Dalla lettura del genoma a CRISPR
Negli ultimi vent’anni abbiamo assistito a notevoli progressi nella conoscenza della biologia dei tumori e nel miglioramento di diagnosi e cure. Molte attività hanno ricevuto un impulso importante dalla lettura delle sequenze del genoma umano, la cui prima bozza è stata resa pubblica nel 2000. In seguito si sono susseguiti numerosi progetti che hanno identificato molti geni coinvolti nel cancro. In parallelo alcune innovazioni tecnologiche hanno consentito di accorciare sensibilmente i tempi e di facilitare la ricerca delle mutazioni e dei meccanismi cellulari compromessi. L’ultima in ordine di tempo, fra le tecniche di ingegneria genetica, è CRISPR, acronimo dell’inglese clustered regularly interspaced short palindromic repeats, permette di rimuovere pezzi di materiale genetico e di inserirli altrove in modo facile, rapido e preciso.

L’identità genetica del tumore
La rivoluzione genomica ha influito anche sulla diagnostica: oggi sappiamo che tumori che si sviluppano nello stesso organo possono essere di tipo diverso. Individuare precisamente il tipo di malattia permette ai medici di scegliere i trattamenti più efficaci per lo specifico tumore, tra quelli disponibili. Quel che conta quindi non è solo la localizzazione della malattia ma anche le sue caratteristiche molecolari, al punto che negli ultimi anni l’FDA, l’ente statunitense di regolazione dei farmaci, ha approvato due farmaci prescrivibili solo se il tumore ha determinate caratteristiche genetiche. C’è chi parla, a questo proposito, di terapie oncologiche “agnostiche ai tessuti”, un concetto impensabile solo fino a dieci anni fa circa. In un futuro non troppo lontano la classificazione dei diversi tipi di tumore terrà sempre più conto anche delle caratteristiche molecolari di ciascuna malattia.

L’immunoterapia e la chemioterapia
Fondamentale novità nel trattamento dei tumori, che ha segnato la seconda decade del ventunesimo secolo, sono stati i progressi dell’immunoterapia, che sfrutta le difese del nostro organismo – potenziate e armate – per combattere il cancro. Per esempio, i farmaci inibitori di checkpoint, capaci di “sbloccare” i freni molecolari che impediscono alle cellule immunitarie di attaccare il tumore, hanno aumentato in modo significativo la sopravvivenza a lungo termine in alcune malattie e pazienti con particolari caratteristiche molecolari. Grazie anche a questo approccio, oggi circa il 20 per cento dei pazienti con melanoma metastatico è ancora vivo a dieci anni dalla diagnosi, mentre con la sola chemioterapia l’aspettativa di vita era di 6-9 mesi.
Sempre nell’ambito dell’immunoterapia, il trattamento con cellule CAR-T, destinato a pazienti che non rispondono più ad alcun trattamento, in Italia è stato approvato nel 2019. La terapia prevede che le cellule del paziente (linfociti T) vengano “armate” con il cosiddetto CAR o Chimeric Antigen Receptor. Si tratta di una molecola posta sulla superficie di particolari cellule del sistema immunitario, che possiamo immaginare come una sorta di “radar-bazooka” che porta il linfocita del paziente nel punto in cui si trova la cellula tumorale affinché possa essere uccisa. Nella maggior parte dei casi trattati è stata raggiunta la remissione completa.
Per la maggior parte dei pazienti con malattie che non rispondono all’immunoterapia o ad altre terapie mirate, la chemioterapia continua a essere il trattamento più importante ed efficace. In questo campo le novità principali negli ultimi vent’anni hanno riguardato nuove combinazioni di farmaci, i dosaggi e i tempi di somministrazione. Il tutto basato su evidenze scientifiche che tra l’altro, rispetto al passato, tengono più in considerazione la qualità di vita dei pazienti e la gestione dei possibili effetti collaterali.

Sovrappeso e obesità, fattori di rischio per il cancro
In questi vent’anni molti studi hanno permesso di comprendere meglio il ruolo dell’alimentazione e dell’esercizio fisico nel mantenerci in salute e tenere lontano il rischio di sviluppare un tumore. Il sovrappeso e l’obesità, in particolare, sono sempre più considerati un fattore di rischio importante sia per lo sviluppo di un cancro, sia per l’efficacia delle terapie antitumorali. Nuove evidenze mostrano che non conta solo quanti sono i chili di troppo, ma anche dove si accumulano: ormai è certo che un girovita troppo abbondante è un fattore di rischio rilevante non solo per le malattie cardiovascolari ma anche per i tumori.
Infine, sempre più studi hanno dimostrato il ruolo positivo dell’esercizio fisico regolare: protegge contro più di dieci tipi di cancro diversi, migliora la risposta alle terapie dei pazienti oncologici e riduce il rischio di recidive.

Ecco, anno per anno, alcune delle tappe che hanno contraddistinto il periodo 2000 – 2019.

2000
La Carta di Parigi contro il cancro
A Parigi si tiene il Vertice mondiale contro il cancro, promosso dalla Union for International Cancer Control (UICC), che delibera la Carta di Parigi, un documento i cui obiettivi sono: promuovere la ricerca, prevenire il cancro, migliorare i servizi ai pazienti, sensibilizzare e mobilitare la comunità mondiale nei confronti della malattia. Viene indetta la Giornata mondiale contro il cancro, da celebrarsi il 4 febbraio di ogni anno.

Le differenze tra una cellula normale e una cancerosa
Douglas Hanahan e Robert Weinberg pubblicano sulla rivista Cell un articolo dal titolo The Hallmarks of Cancer (Le caratteristiche del cancro), in cui descrivono le proprietà biologiche comuni a tutti i tumori, e ne producono un aggiornamento nel 2011. Tali proprietà sono:
1. proliferazione incontrollata
2. metabolismo alterato
3. resistenza all’apoptosi
4. immortalità replicativa
5. blocco dei geni oncosoppressori
6. instabilità genomica
7. infiammazione
8. inibizione delle difese immunitarie
9. metastasi
10. angiogenesi

La prima sequenza completa del genoma umano
A quasi cinquant’anni dalla scoperta della struttura a doppia elica del DNA, i consorzi pubblici e privati, guidati rispettivamente da Francis Collins e Craig Venter, annunciano la prima bozza della sequenza completa del genoma umano. Per l’oncologia è una svolta ed è la base da cui negli anni successivi prendono il via molti progetti volti a identificare i geni coinvolti nella maggior parte dei tumori; fra i più importanti, il Cancer Genome Atlas e l’International Cancer Genome Consortium.

2001
Il primo farmaco progettato razionalmente
Viene approvato l’imatinib, un farmaco che agisce su una precisa alterazione cromosomica che causa la leucemia mieloide cronica: la sopravvivenza dei pazienti passa dal 14 al 95 per cento. È il primo farmaco progettato e costruito in modo razionale, a partire dalla conoscenza di un meccanismo biologico in una malattia oncologica.

2002
Tumore del seno: la rivoluzione chirurgica di Umberto Veronesi
Umberto Veronesi pubblica sul New England Journal of Medicine i risultati di uno studio in cui dimostra che, a vent’anni di distanza dall’intervento chirurgico, la sopravvivenza delle donne sottoposte a quadrantectomia è la stessa delle donne a cui è stata asportata la mammella intera. La tecnica, che permette di salvare il seno asportando solo la parte – il quadrante – in cui si trova il nodulo tumorale, era stata da lui descritta per la prima volta nel 1969. In un’epoca in cui si riconosceva esclusivamente l’efficacia della mastectomia totale, la novità aveva sollevato parecchi dubbi e destato parecchio scalpore.

2003
Sovrappeso, obesità e cancro
Il forte legame tra chili di troppo e aumento del rischio di sviluppare un tumore emerge da uno studio i cui risultati sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine e che ha coinvolto circa un milione di americani. Gli autori hanno dimostrato che negli Stati Uniti, considerando la popolazione con più di 50 anni, il 20 per cento dei decessi per cancro tra le donne e il 14 per cento di quelli tra gli uomini è associato a sovrappeso e obesità.

La prevenzione riduce di un terzo i casi di tumore
Il World Cancer Report del 2003 stilato dallo IARC, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’OMS, fornisce chiare evidenze che è possibile prevenire circa un terzo dei casi di tumore agendo su fumo, dieta e infezioni. Gli interventi che lo IARC suggerisce sono: la riduzione del fumo di tabacco; il consumo frequente di frutta e vegetali; praticare regolarmente attività fisica; sottoporsi nei termini indicati dagli esperti agli screening per il tumore del seno e per il cancro alla cervice (nel 2003 era già noto che quest’ultimo è provocato dal Papilloma virus, ma non era ancora disponibile un vaccino).

2004
Arrivano gli anti-EGFR
Viene approvata una nuova famiglia di farmaci in grado di inibire l’azione di EGFR (Epidermal Growth Factor Receptor), il recettore per il fattore di crescita dell’epidermide presente sulla superficie delle cellule. Quando EGFR si lega al fattore di crescita epidermico – in sigla EGF – induce la proliferazione cellulare. In alcune neoplasie EGFR è presente in eccesso, quindi inibendo la sua azione si blocca lo sviluppo del tumore.

Il farmaco che affama il tumore
Il bevacizumab è un anticorpo monoclonale che agisce contro il fattore di crescita vascolare endoteliale, in sigla VEGF-A. È il capostipite di una nuova classe di farmaci, chiamati anti-angiogenici perché contrastano la formazione e lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni. Questi processi sono innescati dal tumore, che così può “nutrirsi” e crescere più facilmente.

2005
La legge Sirchia contro il fumo
Approvata nel 2003, la legge Sirchia – dal nome del Ministro della Salute che la propose – entra in vigore il 10 gennaio 2005: stabilisce il divieto di fumo nei locali pubblici al chiuso. Una tutela per chi non fuma e per i fumatori stessi, che ha portato anche maggior consapevolezza sui rischi legati al consumo di tabacco: in 15 anni, dal 2005 a oggi, i tabagisti in Italia sono diminuiti di circa 1 milione, passando da 12.570.000 del 2005 a 11.600.000 nel 2019. Successivamente, nel 2016, il divieto di fumo viene esteso ai giardini degli ospedali e in auto in presenza di bambini e donne incinte.

Il primo nanofarmaco
L’FDA approva il primo nanofarmaco, una combinazione di un liposoma (una nanostruttura biologica composta da particelle lipidiche) e di un chemioterapico classico, la doxorubicina. I nanomateriali, oltre a essere infinitesimamente piccoli, hanno caratteristiche fisico-chimiche particolari, che permettono per esempio di trasportare molecole di chemioterapici direttamente nella cellula cancerosa, evitando effetti collaterali a carico delle cellule sane. Aprono dunque nuove prospettive di cura.

Il Nobel per la scoperta del ruolo di un batterio nel cancro allo stomaco
A Barry Marshall e J. Robin Warren è assegnato il premio Nobel per la fisiologia o la medicina, per aver scoperto che il batterio Helicobacter pylori può provocare ulcera e gastrite, due malattie che predispongono allo sviluppo del cancro dello stomaco. La scoperta ha portato a una riduzione di queste patologie perché l’Helicobacter pylori, una volta individuato, si elimina con una terapia antibiotica.

2006
Il primo vaccino che previene il cancro della cervice uterina
L’FDA approva il primo vaccino contro il Papilloma virus (HPV), unico responsabile del possibile sviluppo del tumore della cervice uterina. In Italia nel 2007 è stata avviata la raccomandazione del vaccino, offerto gratuitamente alle ragazze nel dodicesimo anno di età. Successivamente la vaccinazione è stata raccomandata anche ai maschi. Il vaccino previene altri tipi di tumore associati all’HPV, oltre a quello della cervice, come per esempio il cancro all’ano e alcune forme che colpiscono l’orofaringe.

2007
Trabectedina, un farmaco che viene dal mare
L’Agenzia europea per i medicinali autorizza la trabectedina, un composto individuato in un organismo marino, per il trattamento dei sarcomi dei tessuti molli (principalmente il liposarcoma e il leiomiosarcoma) e del carcinoma dell’ovaio. La ricerca che ha portato all’approvazione della trabectedina è stata condotta da Maurizio d’Incalci presso l’Istituto Mario Negri di Milano, anche grazie al sostegno di AIRC.

Tumore del seno: un test rapido per il linfonodo sentinella
L’FDA approva un test molecolare rapido sul linfonodo sentinella che permette già durante l’intervento chirurgico di valutare se il carcinoma mammario si è diffuso. Prima bisognava attendere alcuni giorni per l’esito dell’esame e in caso di positività la paziente doveva affrontare un’altra operazione. Con GeneSearch BLN Assay – così si chiama il test – il chirurgo conosce subito l’esito del test e può rimuovere immediatamente i linfonodi interessati, risparmiando alle donne l’attesa e l’eventuale intervento di follow-up.

2008
Il gene MET e le metastasi
Il gene MET svolge un ruolo fondamentale nel processo di formazione e progressione dei tumori. Nel 2008 Silvia Giordano e Paolo Comoglio, grazie a uno studio sostenuto da AIRC i cui risultati sono pubblicati su Oncogene, scoprono che alti livelli di MET inducono le cellule cancerose a invadere altri tessuti e a formare metastasi.

Girovita e cancro
Un girovita abbondante che segnala l’accumulo di grasso a livello dell’addome, e non solo un elevato indice di massa corporea (BMI), è associato a un aumento della mortalità totale, compresa quella per cancro. Non conta quindi unicamente il peso accumulato, ma anche dove il grasso si localizza. Sono le conclusioni di EPIC, “European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition”, il più grande studio europeo (oltre 500.000 le persone coinvolte) per comprendere il legame tra alimentazione e cancro. Allo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine, hanno contribuito molti scienziati italiani sostenuti da AIRC.

Il legame tra HPV e cancro vale un Nobel
Il Nobel per la fisiologia o la medicina viene assegnato, per un terzo, ad Harald zur Hausen per aver scoperto che il Papilloma virus causa il cancro della cervice uterina.

2009
Attività fisica e tumori
Molti studi sono stati condotti nel corso degli anni per capire la relazione tra esercizio fisico e tumori, in particolare del colon. Nel 2009 il British Journal of Cancer pubblica una metanalisi su oltre 50 studi precedenti, mostrando una riduzione del 24 per cento circa delle probabilità di sviluppare un tumore al colon per chi fa esercizio fisico rispetto a chi conduce una vita più sedentaria. Un tema di prevenzione che continua a essere indagato: oggi sappiamo che l’attività fisica così come suggerita dall’OMS, ovvero da 2,5 a 5 ore alla settimana, protegge da più di dieci tipi di cancro diversi, migliora la risposta alle terapie dei pazienti oncologici e riduce il rischio di recidive.

Telomeri da Nobel
I telomeri sono strutture del DNA situate alle estremità dei cromosomi: regolano la durata di vita di una cellula e hanno un ruolo in molte malattie compreso il cancro. Elizabeth Blackburn, Carol Greider e Jack Szostak vengono premiati con il Nobel per la medicina.

2010
Il primo vaccino anticancro
L’FDA approva il primo vaccino anti-tumore ottenuto con cellule dendritiche, il sipuleucel-T, per i pazienti con cancro alla prostata metastatico resistente agli ormoni. È un vaccino piuttosto costoso perché prodotto per ogni singolo paziente a partire appunto da cellule specializzate nel “catturare” gli antigeni e nel “segnalarli” ai linfociti, che così attaccano le cellule cancerose. In Europa non è mai stato approvato, anche perché il vantaggio offerto in termini di sopravvivenza non è molto elevato.

Aspirina e cancro
Uno studio durato oltre 20 anni e i cui risultati vengono pubblicati su The Lancet rivela il possibile effetto preventivo dell’aspirina a basso dosaggio contro il tumore del colon-retto. Negli anni successivi altri studi hanno evidenziato effetti protettivi contro il tumore del polmone, del fegato, dell’esofago, dell’ovaio e il melanoma.

2011
Con ipilimumab inizia l’era dell’immunoterapia
Via libera da parte dell’FDA al farmaco ipilimumab per la cura di pazienti con melanoma metastatico o inoperabili. Si tratta di un anticorpo monoclonale che inibisce il recettore CTLA-4 e quindi toglie i “freni” che impediscono al sistema immunitario di aggredire le cellule cancerose. È il primo di una nuova classe di farmaci chiamati inibitori di checkpoint: inizia l’era dell’immunoterapia.

2012
La rivoluzione di CRISPR-Cas 9
Sulle pagine di Science compare l’articolo di Jennifer Doudna e Emmanuelle Charpentier dedicato a CRISPR-Cas9, il cosiddetto “bisturi genetico”. Si tratta dell’ultimo ritrovato di una serie di tecniche innovative di editing a cui hanno contribuito numerosi scienziati nel mondo. CRISPR-Cas9 presenta potenzialità notevoli per l’utilizzo in patologie in cui l’intervento sul DNA può essere terapeutico e in alcuni casi risolutivo. Fra le caratteristiche principali di CRISPR vi sono la velocità, la precisione, la semplicità d’uso e il basso costo rispetto alle tecniche precedenti.

2013
Immunoterapia, quarta arma contro i tumori
Per la rivista Science il filone di ricerca più promettente nel 2013 è l’immunoterapia, che definisce un nuovo paradigma di cura: potenziare e armare le nostre difese immunitarie contro il cancro. Oggi l’immunoterapia è considerata la quarta arma contro i tumori insieme a chirurgia, chemioterapia e radioterapia.

Angelina Jolie e le mutazioni BRCA1 e BRCA2
In un articolo sul New York Times, Angelina Jolie annuncia la decisione di sottoporsi a una mastectomia preventiva in quanto portatrice di una mutazione ereditaria del gene BRCA1. La notizia fa il giro del mondo e fa discutere, ma soprattutto accende i riflettori sulla condizione delle donne e delle famiglie in cui è presente la mutazione dei geni BRCA1 o BRCA2, che aumentano significativamente il rischio di sviluppare un cancro del seno e dell’ovaio.

2014
Arrivano i PARP-inibitori
Si tratta di farmaci che agiscono bloccando i meccanismi di riparazione del DNA nelle cellule tumorali. Il primo approvato dall’FDA è olaparib, per la cura delle pazienti con tumore ovarico.

2015
Triptorelina per proteggere la fertilità delle donne
Lucia Del Mastro dimostra l’efficacia della triptorelina nel proteggere la fertilità delle donne dagli effetti tossici della chemioterapia. Il farmaco mette “a riposo” le ovaie che, una volta conclusi i trattamenti, possono riprendere a funzionare. I risultati dello studio, sostenuto da AIRC, sono pubblicati su JAMA. L’Italia è tra i primi Paesi al mondo a effettuare studi volti alla preservazione della fertilità nelle pazienti colpite da cancro.

Non esagerare con la carne rossa
Lo IARC – l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro – mette in guardia sul legame tra i tumori e le carni rosse, in particolare quelle lavorate o processate come i salumi. Un consumo esagerato di questi alimenti aumenta il rischio di sviluppare un tumore, in particolare di colon-retto, stomaco, endometrio e prostata. Lo IARC ha definito la carne rossa come probabilmente cancerogena, insaccati e salumi come sicuramente cancerogeni. Questo non significa che si debba necessariamente eliminare del tutto questi alimenti dalla dieta, in quanto la classificazione dello IARC non specifica quanto una sostanza aumenti il rischio che si sviluppi un tumore: il fumo è per esempio un cancerogeno molto più potente degli insaccati.

Un Nobel per… il DNA che si ripara
Il Nobel per la chimica è assegnato a Tomas Lindahl, Paul Modrich e Aziz Sancar per lo studio di diversi meccanismi molecolari che consentono di riparare il DNA. Errori casuali nella replicazione del DNA, così come eventuali rotture della doppia elica, possono essere all’origine della trasformazione tumorale della cellula. Alcune delle scoperte di questi scienziati hanno permesso di mettere a punto diverse strategie terapeutiche, comprese alcune contro i tumori.

2016
Tumore del pancreas: dal genoma allo sviluppo di farmaci mirati
Un ampio gruppo di ricercatori, coordinato in Italia da Giampaolo Tortora, Claudio Bassi e Aldo Scarpa ha identificato quattro diversi sottotipi di tumore del pancreas: squamoso, progenitore pancreatico, immunogenico e a differenziazione mista esocrina-endocrina. Un passo avanti importante per ottenere un identikit molecolare di queste forme tumorali, indispensabile per progettare farmaci mirati. I risultati dello studio, sostenuto da AIRC, sono pubblicati su Nature.

2017
Approvata la prima terapia con cellule CAR–T
Per combattere il cancro si utilizzano i linfociti T del paziente stesso, reinfusi nell’organismo dopo essere stati riprogrammati in laboratorio tramite editing genetico per potenziarne l’azione contro il tumore. Questa, in estrema sintesi, la definizione della terapia con cellule CAR-T. La prima approvata dall’FDA nel 2017 e in Italia dall’AIFA nel 2019 si chiama tisagenlecleucel; è indicata per pazienti fino a 25 anni di età con leucemia linfoblastica acuta a cellule B (LLA) e per pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) resistenti alle altre terapie o nei quali la malattia sia ricomparsa dopo una risposta ai trattamenti standard.

Pembrolizumab: un farmaco per molti tumori
Prima approvazione “agnostica” dell’FDA per un antitumorale: significa che l’indicazione all’utilizzo di pembrolizumab non fa riferimento al sito in cui si sviluppa il tumore, bensì alla presenza di uno specifico biomarcatore. Il farmaco (un anti PD-1) è dunque indicato per il trattamento di pazienti adulti e pediatrici con tumori solidi non resecabili o metastatici, caratterizzati da elevata instabilità microsatellitare (MSI-H) o da deficit del sistema di riparazione dei mismatch (dMMR). È un cambio di paradigma nel trattamento del cancro. Pembrolizumab aveva già ottenuto la prima approvazione per il melanoma metastatico nel 2014, ma le evidenze scientifiche emerse successivamente hanno portato a questa decisione dell’FDA.

2018
Arriva l’Atlante genetico dei tumori
È stato completato l’Atlante genetico dei tumori, il Pan-Cancer Atlas, ottenuto studiando oltre 11mila tumori delle 33 forme più diffuse. La raccolta di dati fornisce un quadro approfondito di come, dove e perché si sviluppano i tumori. Il progetto, denominato Pan-Cancer Initiative, è iniziato nel 2012, a guida dei National Institutes of Health (NIH) statunitensi, ma le sue radici risalgono al 2005 quando prese il via il Cancer Genome Atlas. I risultati sono stati riportati in 27 studi pubblicati su diverse riviste scientifiche. Pan-Cancer Atlas apre la strada a una nuova classificazione del cancro, non solo per tumore d’organo ma anche per tipo di alterazione genetica e molecolare. I ricercatori hanno infatti dimostrato che i 33 tipi di tumori studiati potrebbero essere riclassificati in 28 sottotipi molecolari diversi, indipendentemente dal sito in cui hanno avuto origine.

Le raccomandazioni del WCRF
Il WCRF (World Cancer Research Fund), il Fondo mondiale per la ricerca sul cancro, è un’organizzazione senza scopo di lucro e punto di riferimento a livello internazionale, che si occupa del rapporto tra cancro e alimentazione. Nel 2018 pubblica l’aggiornamento delle proprie linee guida, in cui si sottolinea quanto sovrappeso e obesità, stimolati da sedentarietà e assunzione di cibi raffinati, ricchi di grassi e zuccheri, abbiano influito sull’aumento dell’incidenza delle patologie tumorali in tutto il mondo. Il rapporto sottolinea anche una nuova evidenza: in chi ha già avuto un tumore, dieta sana e movimento possono contribuire a mantenersi in salute.

Il Nobel all’immunoterapia
Il premio Nobel per la fisiologia o la medicina è assegnato a James P. Allison e a Tasuku Honjo per i loro studi sui checkpoint immunitari. Sono stati i primi a capire come togliere i “freni” che impediscono al sistema immunitario di aggredire le cellule cancerose.
In particolare Allison ha individuato il ruolo rivestito dalla proteina CTLA-4 e Honjo quello di PD-1. Sulla base delle loro scoperte sono stati sviluppati i farmaci inibitori dei checkpoint immunitari.

2019
I 600 “punti deboli” del cancro da usare come bersaglio
Pubblicata su Nature la prima mappa genomica delle vulnerabilità del cancro, la Cancer Dependency Map: dopo aver individuato migliaia di geni indispensabili per la sopravvivenza della cellula cancerosa, i ricercatori ne hanno classificati 600 come potenziali “punti deboli” del cancro, possibili bersagli di futuri farmaci. Un risultato ottenuto grazie all’impiego di CRISPR.

La prima approvazione “agnostica” In Europa
La prima approvazione agnostica in Europa – cioè basata sulle caratteristiche molecolari e non quelle della sede del cancro – è per larotrectinib, un inibitore di TRK (Tropomyosin Receptor Kinase). È indicato nel trattamento di tumori solidi caratterizzati da fusione genica del recettore della tirosin chinasi neurotrofica (NTRK), per pazienti adulti o pediatrici con malattia localmente avanzata, metastatica o per i quali la resezione chirurgica comporterebbe morbidità grave e che non hanno opzioni di cura soddisfacenti. Nel 2018 il farmaco aveva già ottenuto l’approvazione agnostica da parte dell’FDA.

AIRC | Dal 1965 con coraggio, contro il cancro La Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro sostiene progetti scientifici innovativi grazie a una raccolta fondi trasparente e costante, diffonde l’informazione scientifica, promuove la cultura della prevenzione nelle case, nelle piazze e nelle scuole. Conta su 4 milioni e mezzo di sostenitori, 20mila volontari e 17 comitati regionali che garantiscono a circa 5.000 ricercatori – 62% donne e 50% ‘under 40’ – le risorse necessarie per portare nel più breve tempo possibile i risultati dal laboratorio al paziente. In oltre 50 anni di impegno AIRC ha distribuito oltre 1 miliardo e quattrocento milioni di euro per il finanziamento della ricerca oncologica (dati attualizzati e aggiornati al 1 gennaio 2019). Informazioni e approfondimenti su airc.it

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