La conferma è arrivata proprio nei giorni in cui un importante studio italiano pubblicato su Science e condotto dai ricercatori dell’Istituto Oncologico Europeo (Ieo) di Milano hanno rimesso al centro il grande ruolo della prevenzione nello sviluppo delle malattie tumorali. I broccoli, verdura poco amata dai più piccoli, hanno davvero un potere anti-tumorale e se consumati frequentemente possono contribuire ad abbassare il rischio di ammalarsi di cancro. Il tutto accade grazie ad una molecola (l’indolo-3-carbinolo) in grado di ostacolare geni patogeni. La dottoressa Giovanna Masci, oncologa ed ematologa di Humanitas fa chiarezza attraverso un articolo pubblicato sul loro portale che riproponiamo di seguito.
Le proprietà anticancro dei broccoli
Questi vegetali, appartenenti alla famiglia delle crucifere, oltre ad essere indicati in ogni dieta equilibrata ed ipocalorica, sono noti da tempo per le loro proprietà anticancro. La novità è che un gruppo di ricercatori guidati dallo scienziato italiano Pier Paolo Pandolfi, all’opera negli Stati Uniti, hanno riconfermato le proprietà dei broccoli spiegandone anche l’effetto protettivo. Si tratterebbe di una molecola in grado di “spegnere” un gene coinvolto nell’insorgenza di diversi tumori. Agendo su questo gene con la molecola dell’indolo-3-carbinoloestratta dai broccoli in laboratorio, gli scienziati sono riusciti ad arrestare la crescita tumorale.
“Abbiamo identificato un nuovo, importante protagonista, che innesca un meccanismo cruciale per lo sviluppo del cancro, un enzima che può essere inibito con un composto naturale presente nelle crucifere – ha spiegato Pandolfi, direttore del Cancer Center e del Cancer Research Institute al Beth Israel Deaconess Medical Center – . Questo meccanismo è anche una sorta di ’tallone d’Achille’ che potremo colpire con diverse opzioni terapeutiche”.
Pten, il gene oncosopressore che tiene a bada i tumori
Non sono le molecole presenti nei broccoli ad agire direttamente sui meccanismi che scatenano o meno la crescita tumorale. La sostanza contenuta in queste verdure dal colore verde acceso che hanno la forma di piccoli alberi in miniatura, è in grado di agire su un noto e potente gene oncosoppressore: Pten. Le cellule tumorali mostrano bassi livelli di questo gene e l’equipe guidata dal ricercatore italiano ha dunque cercato di capire se, riportandolo a livelli normali, questo killer anticancro ritorna a svolgere la sua azione.
In effetti le ricerche hanno provato che un gene coinvolto nello sviluppo tumorale, Wwp1, produce un enzima che inibisce l’attività anti-cancro di Pten, rendendolo inefficace come onco-soppressore. La piccola molecola contenuta nelle crucifere (indolo-3-carbinolo) potrebbe appunto essere la chiave per contrastare l’effetto cancerogeno del gene Wwp1. In laboratorio infatti, la molecola ha dimostrato di riuscire a disattivare questo gene restituendo a Pten i suoi super poteri di oncosoppressore.