La “preoccupazione maggiore” in questo momento per il Po “riguarda l’Appennino”, perché “quest’inverno non è nevicato e non abbiamo il contributo dello scioglimento della neve. Si tratta di un’area – in particolare l’Emilia, con Piacenza, Parma, Reggio e Modena – in cui la situazione di scarsità idrica si potrebbe far risentire in modo importante”. I motivi di preoccupazione sono diversi, spiega, e sono legati alle precipitazioni, fin qui basse e non in aumento secondo le previsioni meteo, ma anche alla minore quantita’ di neve “che garantisce una certa portata del fiume che sarà sicuramente inferiore agli anni passati” e ai cambiamenti climatici, con “temperature alte che faranno tra l’altro sciogliere la neve più velocemente e dunque quando avremo bisogno di acqua, l’acqua non ci sarà”. Con queste temperature “anche l’agricoltura anticipa il suo bisogno irriguo, la richiesta di acqua ci sarà già dal 15 marzo”.
“Occorre velocemente provvedere alla realizzazione di un piano invasi che consenta di trattenere le acque quando queste stanno cadendo, per poi distribuirle quando servono”. Così all’ANSA Meuccio Berselli, segretario generale dell’Autorita’ di bacino distrettuale del fiume Po, commentando il basso livello idrometrico del Po, corso d’acqua che “ha un valore non solo a livello paesaggistico ed ecologico, ma anche economico”.
Dal Po, spiega Berselli, “preleviamo ogni anno 20 miliardi di metri cubi d’acqua per diversi scopi, agricoli e industriali”, mentre in tutto il bacino “si realizzano il 35% dell’agricoltura e il 55% della zootecnia nazionale”, “numeri importanti” che determinano la “grande attenzione” che c’e’ in questo momento. “Stagione, temperatura e previsioni del clima – aggiunge – ci dicono che anche per i prossimi 15 giorni non piovera’ in modo interessante”, mentre si va incontro al bisogno di acqua per scopi agricoli. Una situazione su cui si fara’ il punto nell’osservatorio siccita’ del 6 marzo.
All’osservatorio, insieme all’Autorita’ di bacino, siederanno tutti i portatori di interesse sul Po: le regioni del distretto, le associazioni di bonifica, il comparto dell’idroelettrico, i derivatori dei grandi laghi alpini. Un appuntamento clou, spiega Berselli, “come un cruscotto in cui si accendono le luci di un semaforo, piu’ diventa rossa e piu’ e’ critica la situazione”. In base al bilancio aggiornato dei livelli idrometrici, al quadro di precipitazioni, di temperature e relative previsioni, l’Autorita’ potrebbe dare indicazioni di risparmio idrico alle aziende idroelettriche piuttosto che a quelle agricole. “Ma al momento e’ ancora prematura qualsiasi ipotesi”, sottolinea Berselli.