Il panico da coronavirus è ormai ben diffuso fuori dalla Cina, soprattutto in Corea del Sud e Italia, che sono i Paesi che seguono la Cina come numero di contagi nel mondo. L’Italia in questo momento è il terzo Paese con più contagi al mondo con i suoi oltre 200 casi e 7 vittime, proprio dietro alla Corea del Sud che registra 893 casi e 8 vittime, secondo gli ultimi dati. Il Paese ha alzato il livello di allerta per il coronavirus a rosso. La Corea del Sud ha innalzato al massimo il suo livello di allerta per le malattie infettive per la prima volta dal 2009 e il panico sta dilagando nelle sue grandi città. Una di queste è Daegu, quarta città più grande della Corea del Sud con i suoi 2,5 milioni di abitanti, dove si registra un grande numero di infetti.
Incredibili le immagini che arrivano da Daegu, dove migliaia di persone sono in fila per poter acquistare una mascherina protettiva da un supermercato. La lunghissima fila, come si può vedere dalle foto della gallery scorrevole in alto e dal video in fondo all’articolo, si estende su diverse strade della città. I cittadini sono in coda davanti ad uno dei negozi E-mart di Daegu, che avrebbe iniziato a vendere mascherine a metà prezzo, secondo i media locali. Le immagini dal drone, rilasciate dal giornale sudcoreano Maeil Shinmun, mostrano persone in preda al panico correre per le strade per trovare il loro posto nella fila prima che si esauriscano le scorte.
Finora i cluster più grandi della Corea del Sud sono stati collegati ad un ospedale e ad un gruppo religioso vicino alla città di Daegu. La scorsa settimana, è emersa la notizia di una donna di 61 anni di Daegu che aveva contratto la malattia, infettando molte persone in una chiesa. Gli operatori sanitari stanno controllando circa 9.000 fedeli della chiesa in cui la donna ha seguito più di una funzione religiosa prima di risultare positiva al virus. La città è stata messa in quarantena dopo che il sindaco Kwon Young-jin ha ordinato che tutte le scuole per bambini e le biblioteche pubbliche venissero chiuse dopo quello che le autorità hanno descritto come un “evento di super-diffusione”.