I casi di coronavirus sono letteralmente esplosi nell’ultimo mese, dopo un’estesa epidemia nella città cinese di Wuhan, dove migliaia di persone si sono ammalate a causa di un patogeno mai visto prima. I casi di coronavirus ora hanno superato i 20.000, mentre gli operatori sanitari faticano ancora a contenere il virus letale in Cina. Con la malattia, nota come 2019-nCoV, che si è diffusa lentamente oltre i confini cinesi, le autorità sanitarie sono preoccupare che le infezioni possano aumentare significativamente. Ma cos’è una pandemia e l’attuale epidemia di coronavirus potrebbe provocarne una?
Le autorità sanitarie dichiarano una pandemia quando un virus emergente infetta completamente il luogo in cui si è originato e poi si diffonde nel mondo, minacciando molte persone nello stesso momento. I principali colpevoli che portano ad una pandemia sono i nuovi virus, che sorprendono il sistema immunitario (e anche le autorità sanitarie) e sono in grado di diffondersi facilmente da persona a persona. E il nuovo coronavirus cinese sembra avere tutte queste caratteristiche. Senza vaccini o trattamenti disponibili, il contenimento della diffusione della malattia è fondamentale.
Foto GettyMentre i virus dell’influenza agiscono su base stagionale e possono colpire le persone in tutto il mondo, le autorità sanitarie le hanno già affrontate prima, motivo per il quale non rappresentano più una minaccia. I nuovi virus, invece, prendono spesso alla sprovvista le autorità sanitarie e i casi possono aumentare vertiginosamente. Solitamente i nuovi virus sono emersi prima negli animali, che superano le barriere degli esseri umani attraverso un contatto prolungato. Anche le malattie come l’influenza stagionale si diffondono nel mondo, ma con una gravità minore a causa dell’immunità della popolazione. Nel caso di nuove malattie, però, questa immunità è assente, il che implica che i casi possono essere più gravi e risultare anche letali.
Il coronavirus può diventare una pandemia?
Inizialmente, le autorità hanno identificato 2019-nCoV come una malattia simile ad una “misteriosa polmonite”, prima di giungere alla conclusione che fosse un membro della famiglia dei coronavirus. Una volta appresa la vera natura della malattia, il governo cinese ha affrontato l’emergenza mettendo diverse città in quarantena. Tuttavia, i contagi si sono diffusi oltre i confini cinesi, diventando un’epidemia con casi emersi in oltre 20 Paesi.
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Gli esperti del settore sono preoccupati del fatto che il virus possa diffondersi ulteriormente, ma hanno esitato a dichiarare una pandemia. Le fasi di pandemia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) illustrano che la malattia è ad un solo passo dal diventare una pandemia. Si sta diffondendo tra le persone ed è stata riscontrata in molti Paesi vicini alla Cina, così come anche in Paesi più lontani. Se inizieranno ad emergere sostenute epidemie a livello di comunità in molteplici parti del mondo, allora si tratterà di pandemia.
Foto Getty“Non siamo ancora in una situazione di pandemia. Siamo in una situazione epidemica con focolai multipli. Attualmente ci sono 23 Paesi al di fuori della Cina con casi segnalati. Siamo ancora in una fase iniziale del focolaio“, afferma l’OMS. Le autorità dell’organizzazione dichiarano che 2019-nCoV si sta diffondendo lentamente e in maniera minima al di fuori della Cina. “Se investiamo nel combattere all’epicentro, alla fonte, allora la diffusione ad altri Paesi è minima e anche lenta”, ha spiegato il Dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS.
Per il nuovo coronavirus, l’OMS ha invece dichiarato un’emergenza globale, principalmente a causa dei segni di trasmissione da uomo a uomo al di fuori della Cina e per quello che potrebbe succedere se il virus si diffondesse in un Paese con un sistema sanitario più debole. Gli esperti ipotizzano che il coronavirus possa essere meno letale di altre recenti epidemie, come la Sars, ma è altamente trasmissibile.