Coronavirus, il modello Regno Unito: boom di tamponi e controlli a tappeto, appena 13 casi. “Il virus qui non è arrivato, usiamo semplicemente il buon senso”

Coronavirus, il Regno Unito diventa un modello nella gestione dell'emergenza: tantissimi controlli, pochissimi casi e nessun focolaio
MeteoWeb

Sono ben 7.132 le persone testate nel Regno Unito in relazione all’emergenza coronavirus, quasi tutti negativi: resta fermo a 13 persone il bilancio dei casi accertati in Gran Bretagna, inclusi 4 dei passeggeri della Diamond Princess rimpatriati dal Giappone. Anche le altre 9 persone contagiate provengono dalle zone il cui il virus si è diffuso: nel Regno Unito non c’è alcun focolaio, il virus non è arrivato. Lo ha detto il ministro della Sanità, Matt Hancock, aggiornando i dati a oggi ai Comuni. Hancock ha precisato che una persona è stata già dichiarata guarita, ma che si attendono ulteriori contagi nel Paese. Confermate poi le indicazioni precauzionali per chi arriva nel Regno dal nord Italia. Nel suo statement di fronte ai deputati – seguito da un dibattito dai toni estremamente pacati e alieno da polemiche accese con le opposizioni – il ministro del governo Tory di Boris Johnson ha detto che le linee guida britanniche sull’emergenza coronavirus mirano a “controllarne, contrastarne, mitigarne e allontanarne” gli effetti. Ha poi avvertito che “nella maggioranza dei casi non si devono chiudere le scuole” nel Regno, poichè “non è necessario“, ma che i responsabili degli istituti “devono rivolgersi alle autorita’ regionali e seguire i consigli” delle autorita’ sanitarie nazionali.

Regno Unito Gran BretagnaFra i consigli generali “di buon senso“, Hancock ha citato quello di “usare salviette disinfettanti e naturalmente lavarsi le mani“. Quanto all’aggiornamento dell’advice rivolto ai viaggiatori britannici e a chi arriva nel Regno, ha quindi ribadito l’indicazione dell’ “auto-isolamento” per 14 giorni in caso di sintomi influenzali pur lievi per tutti coloro che arrivano nel Paese “dall’Italia settentrionale, Pisa e Firenze escluse“; e della stessa misura (inclusa la direttiva di chiamare il numero d’emergenza 111 per consigli medici) anche in assenza di sintomi per chi arrivi dai 12 comuni di Lombardia e Veneto sottoposti a lockdown.

In risposta “al ministro ombra laburista Jon Ashworth”, Hancock ha sottolineato inoltre che la situazioni non e’ al momento quella di “una pandemia“, ma che bisogna prepararsi a tutto, mentre ha assicurato che vi sono i fondi necessari a disposizione e ha promesso un’intensificazione dei test e di campagne informative. A una deputata, che gli chiedeva conto di differenze di trattamento sull’indicazione dell’auto-isolamento in quarantena per chi abbia viaggiato in Italia del nord e chi in Cina, il ministro ha infine spiegato che le misure seguono adottate ad oggi seguono esattamente i suggerimenti “degli esperti”; suggerimenti, ha replicato ancora alla parlamentare, che non richiedono attualmente di estendere all’intera Italia settentrionale l’advice del Foreign Office che sconsiglia i viaggi nei soli 12 Comuni italiani isolati.

Condividi