Un nuovo approccio per lo screening rapido dei coronavirus simili alla Sars, tra cui anche quello arrivato dalla Cina che sta attanagliando il Nord Italia, è descritto oggi in uno studio americano su ‘Nature Microbiology‘. L’approccio è già stato testato anche sul nuovo coronavirus, patogeno che utilizza lo stesso recettore di altri coronavirus correlati alla Sars per infettare le cellule umane. La ricerca è stata diffusa in anticipo rispetto all’embargo deciso in precedenza, proprio per mettere a disposizione dei ricercatori internazionali il prima possibile queste informazioni.
I betacoronavirus (?-CoVs) sono un sottoinsieme di virus ‘a coroncina’ divisi in quattro sottofamiglie. La B, che include Sars-CoV e l’attuale Sars-CoV-2, ha oltre 200 sequenze di virus pubblicate finora. I progressi nel sequenziamento genetico hanno messo in luce migliaia di nuove sequenze virali nelle popolazioni animali di tutto il mondo. Tuttavia non è noto se questi microrganismi abbiano tutti il potenziale di emergere nell’uomo, e le attuali tecniche per capire se possono penetrare nelle cellule umane sono tecnicamente impegnative, richiedono tempo e sono piuttosto costose.
Tutti i coronavirus codificano per una proteina di superficie, che si lega a un recettore cellulare e media l’ingresso del virus. Per i ?-CoV, una singola regione della proteina ‘spike’, chiamata dominio del recettore (Rbd), interagisce con la cellula ospite. Dopo il legame, un enzima della famiglia delle proteasi taglia la proteina, facilitando l’ingresso del virus. Il team di Vincent Munster dei National Institutes of Health (National Institute of Allergy and Infectious Diseases) di Hamilton (Usa) descrive nei dettagli un nuovo approccio per lo screening dei lignaggi B ?-CoV, più veloce ed economico rispetto ai metodi tradizionali.
Gli autori dello studio hanno utilizzato questo metodo per testare l’utilizzo del recettore in tutte le sequenze di Rbd pubblicate nei B-CoV, scoprendo i vari meccanismi d’azione. Mentre lo studio era in corso in Cina è emerso il focolaio di nuovo coronavirus. Gli autori hanno utilizzato il nuovo approccio di screening per confermare che il recettore Ace2 fosse il punto di ingresso di Sars-CoV-2. Quando hanno analizzato nei dettagli la proteina ‘spike’ di questo virus, i ricercatori hanno notato che era molto simile a quella della Sars. Lo studio apre la strada a un nuovo metodo rapido per lo screening del nuovo coronavirus.