Coronavirus, parla il 33enne di Torricella risultato positivo: “sono io quello che odiate, il primo caso in Puglia”. Ecco com’è andata

Coronavirus, la testimonianza-sfogo del primo pugliese risultato positivo al Coronavirus
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Sono io la persona che piu’ odiate in questo momento, il primo caso di coronavirus in Puglia“. Si sfoga cosi’ su Facebook il 33enne di Torricella da ieri ricoverato al Moscati di Taranto perche’ risultato positivo al Covid-19. L’uomo ricostruisce i giorni in cui e’ stato in Lombardia, nel Lodigiano, per far visita ad alcuni parenti. Sulla veridicita’ del post garantisce il consigliere regionale Giuseppe Turco, il medico al quale per primo il ragazzo si e’ rivolto dopo essere rientrato in Puglia. Il 33enne replica a chi sui social lo ha accusato di essere un “untore” perche’ rientrato da una ‘zona rossa’. E spiega che prima di tornare in Puglia ha chiamato un numero verde al quale gli hanno detto che poteva partire perche’ non era “stato a contatto con persone malate“.

Nel suo racconto il 33enne spiega: “Sono salito il 19 febbraio con volo Ryanair delle 14.55. Arrivato a Lodi ho soggiornato presso casa di mio fratello in un comune chiamato Caselle Lurani. Il giorno successivo sono rimasto tutto il tempo a casa, poi mi sono recato nel comune di Codogno a trovare mia madre che era stata ricoverata in un centro per l’Alzheimer“. L’uomo ricorda che si preparavano “per andare a trovarla” quando sentono in televisione le notizie relative alla situazione a Codogno e, quindi, decidono di contattare “la struttura” dalla quale ricevono “rassicurazioni” sul fatto “che potevamo andare a trovare la mamma“. Ma, “arrivati li’ – sottolinea – ci comunicano via telefono che non era possibile accedere” e ci dicono “di tornare a casa: quello che abbiamo fatto“. “Un giorno prima di partire” per la Puglia, prosegue, “ho chiamato i numeri messi a disposizione” per riferire tutto quello che aveva fatto. E al numero verde “mi hanno detto di partire perche’ non ero stato a contatto con le persone malate“. “Per una premura mia – conclude – abbiamo chiamato il medico di base di mia cognata il 23 febbraio, che mi ha mandato la mail con tutte le indicazioni che ho seguito alla lettera. Ho preso il volo easyJet del 24 febbraio alle ore 15 da Malpensa e sono partito. Nessun blocco, nessuna strada chiusa, nessun controllo all’aeroporto“.

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