Il Coronavirus “non e’ come una normale influenza, ha un tasso di letalita’ piu’ alto. E soprattutto, se non la fermiamo rapidamente, rischia di richiedere un numero di posti di terapia intensiva superiore a quelli che ci sono nei nostri ospedali. Certo, l’ arrivo del caldo “potra’ aiutarci“, ma “non sara’ il clima a fermarlo, lo fermera’ le misure che metteremo in atto“: lo ha dichiarato in un’intervista a Il Messaggero, Walter Ricciardi, membro italiano del comitato esecutivo dell’Organizzazione mondiale di Sanita’, che ha ricevuto dal Ministro della Salute l’incarico di coordinare le relazioni con gli organismi sanitari internazionali.
“La proporzione e’ questa: l’ 80 per cento dei contagiati guarisce, il 15 per cento ha delle problematiche piu’ o meno gravi, il 5 gravissime. Il 2-3 per cento purtroppo morira’. In terapia intensiva arrivera’ una parte di quel 15 per cento, in rianimazione una parte del 5“. Se il numero degli infetti dovesse aumentare notevolmente, “dovrebbero essere riconfigurati gli ospedali per accogliere tutti i pazienti“. Per questo “serve un’ unica catena di comando, che faccia capo al ministro Speranza“. L’Italia “e’ il paese europeo con piu’ contagiati perche’ “in qualche modo si sara’ perso il paziente che e’ entrato dalle zone ad alto rischio e ha cominciato in qualche modo a circolare nella comunita’ . Non tutte le regioni hanno recepito in modo uniforme e puntuale le indicazioni del ministero. Abbiamo avuto troppe polemiche, divisioni. C’e’ pero’ anche un altro elemento: forse stiamo effettuando in Italia una sorveglianza attiva, stiamo cercando il virus attivamente, in altri paesi meno“.
“Siamo di fronte a una sfida epocale, e’ la prima epidemia del mondo contemporaneo“.
Coronavirus, Ricciardi: “Siamo di fronte a una sfida epocale, è la prima epidemia del mondo contemporaneo”
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