Scene di panico oggi pomeriggio a Cosenza e Rende per la scossa di terremoto di magnitudo 4.4 che ha provocato un risentimento sismico del 6° grado Mercalli nel capoluogo silano (dati certificati INGV). Molta paura e tanta gente in strada nella Città dei Bruzi per il terremoto che si è verificato alle 17:03. “Si è sentito un boato, come un’esplosione, il rumore dei vetri che tremavano, il palazzo ondeggiava. E’ durato poco, ma è stato terribile“, raccontano alcuni testimoni. Evacuati uffici pubblici, banche e le scuole dove erano in corso attività didattiche pomeridiane. Numerose sono state le chiamate ai Vigili del fuoco per la richiesta di sopralluoghi. Il Sindaco Occhiuto ha spiegato che “Al momento non risultano danni. Sto uscendo per recarmi nel centro storico della città per capire se ci sono problemi. Ero al Comune quando c’è stata la scossa, molta gente si è precipitata per strada. C’è un po’ di panico, perché il sisma è stato forte ed è stato registrato a 10 chilometri di profondità con epicentro qui vicino, dove si trova una delle colline di Cosenza, zona Zumpano e Rende“. Protezione Civile e Vigili del Fuoco stanno verificando l’eventualità di danni, crolli o crepe nelle abitazioni.
“Circolazione ferroviaria sospesa in Calabria dalle 17.25, dopo la segnalazione della Protezione civile di un evento sismico avvenuto nei pressi di Castiglione Cosentino”. Ne da’ notizia un comunicato delle Ferrovie dello Stato. “Coinvolti i treni – si aggiunge – sulla Sibari-Cosenza, sulla Paola-Cosenza e sulla Sapri-Lamezia Terme. I tecnici di Rete ferroviaria italiana (Gruppo Fs Italiane) stanno effettuando la ricognizione delle linee interessate a bordo di carrelli ferroviari per verificare le condizioni dell’infrastruttura”.
Salvatore Stramondo, direttore della serzione Osservatorio nazionale terremoti, ha spiegato che la zona interessata dal terremoto, quella del cosentino e in particolare della Valle del Crati, “e’ ad alta pericolosita’ sismica, e in passato ci sono stati eventi importanti“. Ad esempio nel 1874 nell’area di Cosenza c’e’ stato un terremoto di magnitudo superiore a 6, cosi’ come, ben molto prima, nel 1184, ve ne fu uno nella Valle del Crati con una magnitudo stimata di 6.8. “In tempi piu’ recenti invece ne e’ stato registrato uno a Cosenza di magnitudo 4.6 – conclude Stramondo – In generale va ricordato che la Calabria e’ la regione a piu’ alto rischio sismico d’Italia“.
“A seguito del #terremoto che si e’ verificato in Calabria, epicentro a Rende (COSENZA), come @MiurSocial abbiamo gia’ attivato la Direzione competente e siamo al lavoro per verificare eventuali danni sugli edifici scolastici“. Lo scrive, su twitter, la Vice Ministra dell’Istruzione Anna Ascani.
“L’evento registrato e’ in linea con la sismicita’ dell’area. Vista la magnitudo di questo terremoto c’e’ da aspettarsi ulteriori eventi di intensita’ minore nelle prossime ore o nei prossimi giorni. Scosse di assestamento sono il naturale decorso di eventi di questo tipo“. Lo afferma, in un comunicato, il professore Mario La Rocca, responsabile del Laboratorio di sismologia dell’Universita’ della Calabria.
“La scossa è stata fortissima, la gente si è riversata in strada allarmata, non si verificava un terremoto di questo genere dagli anni ’80. Speriamo sia stato un evento isolato”. A dirlo, raggiunto telefonicamente dall’AdnKronos, è Giovanni Greco, sindaco di Castrolibero, epicentro del terremoto di magnitudo 4.4 registrato alle 17.02 in provincia di Cosenza. “Sto andando in prefettura a Cosenza, dove è stata convocata l’Unità di crisi – spiega il Primo cittadino -, stiamo predisponendo un’ordinanza di chiusura delle scuole per due giorni allo scopo di potere effettuare, dopo la prima ricognizione visiva, una ricognizione più puntuale dal punto di vista statico, insieme ai tecnici e agli ingegneri, così da garantire la sicurezza degli edifici. Per fortuna non c’è stato nessun danno, sta rientrando tutto nella normalità, anche se resta un po’ di timore“.
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Pochi minuti prima della scossa, se n’era verificata un’altra nei pressi del vulcano sommerso nel Tirreno, il famigerato Marsili: