Il giorno di San Valentino segna un anno e mezzo dal crollo del Ponte Morandi a Genova. Oggi, i familiari delle 43 vittime hanno posato altrettante rose all’ingresso della sede genovese di Autostrade. Un gesto simbolico e potente, al termine della manifestazione organizzata per chiedere maggiore sicurezza e che quanto accaduto non si ripeta. Il presidio, che ha visto anche un volantinaggio nei pressi del casello di Genova Ovest e qualche minuto di blocco del traffico, era organizzato dal comitato Ricordo vittime di ponte Morandi ma le adesioni di altre associazioni sono state numerose, tra queste il comitato Autostrade Chiare che, a sua volta, domani, 15 febbraio, sarà in piazza a Genova.
Proprio alle 11.36, la stessa ora in cui il 14 agosto 2018 si è verificato il disastroso crollo del ponte, la manifestazione ha invaso pacificamente lo svincolo autostradale. Dalle auto e dai tir fermi in coda è partito, spontaneo, il suono dei clacson, in segno di vicinanza. “Oggi non siamo nella zona del ponte – ha detto, commossa, Paola Vicina, la madre di Mirko Vicini, lavoratore Amiu morto sotto alle macerie del viadotto – ma comunque in un luogo che purtroppo ci riporta alla nostra tragedia“. Tra i presenti Egle Possetti, presidente del comitato dei familiari della vittime e parente della famiglia di Pinerolo distrutta nel crollo: “Siamo qui per ricordare i nostri cari, ma anche per chiedere misure per migliorare la sicurezza delle strade, e che ci siano presto degli imputati e dei capi di imputazione all’altezza“.
Al presidio anche i genitori e i fratelli di Luigi Altadonna, altra giovane vittima, e Gianluca Ardini, uno dei sopravvissuti, alcuni politici ma anche esponenti dei comitati degli sfollati, dei commercianti e dei residenti dei quartieri colpiti a vario titolo dal crollo del Ponte Morandi. Subito dopo il blocco del traffico i manifestanti si sono mossi a piedi verso la sede del primo tronco di Autostrade, poco distante. La direzione di tronco già nelle prime ore del mattino aveva listato a lutto gli ingressi degli uffici e ha fatto sapere di aver lasciato aperta la sbarra del parcheggio proprio per permettere ai comitati di entrare, se lo avessero voluto. E così le 43 rose sono state lasciate sulla porta a vetri dell’edificio e tra i rami di alcune aiuole. Infine è scattato un applauso, anche tra il personale Aspi, che quest’oggi alle 11.36 alla Direzione di Tronco di Genova ha osservato un minuto di silenzio.